La riconciliazione dell’anima cristiana con il Dio e’ impossibile senza riconciliazione con il prossimo, se noi perdoniamo alle persone i loro peccati, anche il Vostro Padre che sta nei Cieli vi perdonera’ i vostri – Questo è il significato della “DOMENICA DEL PERDONO” che i cristiani ortodossi hanno celebrato ieri, l’ultimo giorno della Settimana grassa e l’ultima domenica prima di entrare nel tempo liturgico della Quaresima. Questo giorno i fedeli chiedono perdono agli amici e persino alle persone sconosciute, e cercano di dimenticare offese e rancori.
Molto tempo fa i nostri antenati slavi crearono una semplice e allegra festa di golosità: l’ultimo saluto dell’inverno e l’incontro della primavera. La conclusione della festa è un allegro carnevale: travestimento, maschere, salti sopra il falò, il mettere al fuoco la figura dell’inverno e la golosità viziosa. Gli slavi chiamano questa festa Maslenitsa dalla parola “maslo”, cioè burro che si mangia con le frittelle. Si svolge nella settimana immediatamente precedente la Quaresima e quest’anno in Russia si festeggiava dal 7 marzo al 13 marzo. La Maslenitsa si è conclusa con la Domenica del perdono, il giorno di penitenza e riconciliazione (corrisponde alla Domenica di Quinquagesima).
Prima della rivoluzione in Russia questa antica tradizione cristiana era rispettata da tutti indipendentemente dalla ricchezza e dalla posizione sociale. E’ noto che questo giorno lo stesso zar chiedeva perdono a tutti i suoi sudditi.
Siccome poi la domenica del perdono e’ anche l’ultimo giorno del carnevale della Settimana Grassa (Maslenitsa), proprio in questo giorno si usava accendere i falo’ per bruciare un pupazzo di paglia, simbolo dell’inverno, organizzare feste in maschera e prove di forza fra i maschi. La chiesa non approvava queste tradizioni pagane e esortava alla morigeratezza, in vista dell’imminente inizio della Quaresima, durante la quale i cristiani ortodossi si preparano alla festa piu’ importante – la Pasqua, ossiav la Resurrezione di Cristo.
La Quaresima, che dura quaranta giorni, e’ il tempo della preghiera e della rinuncia a certe gioie materiali, il tempo della riflessione spirituale per ricordare la vita del Salvatore, le sue sofferenze, la morte e la resurrezione.
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