Il Partito Comunista – già Partito del Lavoro – solidarizza con i lavoratori del settore edile che oggi lunedì 9 novembre si riuniscono a Bellinzona provenienti dai cantieri di tutto il Cantone per rivendicare il rinnovamento del Contratto nazionale mantello che giunge a scadenza con la fine del 2015, ponendo sul tavolo la questione del prepensionamento: il padronato dal canto suo sta ragionando infatti su un inaccettabile taglio delle rendite oppure al pensionamento a 62 anni, che insulta le lotte e lo sciopero del 2002.
Da anni le condizioni di lavoro sui cantieri peggiorano pesantemente a partire dallo sviluppo dei sistemi di sub-appalto a catena all’invasione delle agenzie di lavoro interinale, dal dumping salariale all’infiltrazione di gruppi para-mafiosi nel settore della costruzione edile. La mobilitazione operaia è dunque una reazione positiva che merita il rispetto di tutte le componenti della società.
Come comunisti riteniamo importante porre nell’agenda politica del movimento operaio, dei sindacati e di tutta la sinistra oltre ad una seria protezione legislativa contro il licenziamento in modo particolare dei delegati sindacali, anche il divieto delle agenzie di lavoro interinale e del sub-appalto, allo scopo di diminuire la precarietà sui posti di lavoro, nonché di tematizzare la settimana lavorativa di 35 ore.
Partito Comunista
Massimiliano Ay, segretario politico
http://www.partitocomunista.ch