Comunisti: Basta terrorismo mediatico e falsità: Sì al salario minimo!
Il Partito Comunista della Svizzera italiana (PC) invita tutte le lavoratrici e i lavoratori ad accogliere l’iniziativa “Per la protezione di salari equi” in votazione questa domenica.
Per difendere i suoi privilegi, la destra economica sta facendo del terrorismo mediatico divulgando come un disco rotto informazioni sbagliate ed esagerate. Secondo costoro, con l’introduzione di un salario minimo di 22 franchi l’ora, l’economia svizzera subirà una brusca frenata, scoppierà la disoccupazione e la precarietà ed addirittura non ci sarà più innovazione. Quelli che si riempiono la bocca del “modello svizzero” di economia e società, e che fieri lo sventolano come via da seguire per altri paesi, sono gli stessi che ci allarmano sul fatto che l’economia svizzera non sarà in grado di conferire un salario dignitoso ad ogni suo lavoratore.
Il PC crede che le crescenti divergenze tra profitti e salari debbano immediatamente fermarsi, e per questo ritiene il salario minimo uno strumento – seppur piccolo – capace di dare a chi lavora una parte in più di ciò che gli spetta. L’unico modo per fermare la corsa al ribasso dei salari, voluta dal padronato che lucra sull’assunzione di lavoratori non residenti sottopagati, è l’introduzione di un minimo salariale che impedisca a questi di assumere chi è disposto a ricevere una paga da fame.
Se la destra non fosse offuscata dai suoi interessi economici, capirebbe come anche da un punto di vista liberale il salario minimo è necessario per lo sviluppo economico del paese, come confermano rilevanti studi economici ed esperienze nel mondo. Esso infatti – aumentando la busta paga dei salariati peggio pagati – ha il pregio di aumentare fortemente i consumi aggregati (anche e soprattutto nel settore della ristorazione, invece erroneamente contrari all’iniziativa) e creare così un “motore” interno all’economia capace di aumentare l’occupazione.
Non da ultimo l’erogazione di un salario dignitoso permette alla collettività di risparmiare sui costi derivanti sia dalle assicurazioni sociali, diminuendo il numero di chi deve ricorrere all’assistenza sociale nonostante un impiego a tempo pieno, che dalle assicurazioni sanitarie, riducendo i casi di malattie depressive causate dall’incertezza di sbarcare il lunario.
Il padronato ha tutto l’interesse a proseguire con il dumping salariale e l’assunzione di lavoratori non residenti sottopagati, poiché aspira a rendere i salariati svizzeri competitivi con quelli dell’Est e dei paesi in via di sviluppo. Il Partito Comunista crede invece che la Svizzera debba puntare su un’economia ad alto valore aggiunto, dove si elevi contemporaneamente il livello d’istruzione e remunerativo di tutti i lavoratori.
Partito Comunista