Tramite i propri deputati in Gran Consiglio, il Partito Comunista ha depositato una mozione (leggi) all’attenzione del Consiglio di Stato sulla lotta ai disturbi alimentari attraverso la creazione di comunità terapeutiche cantonali.
Dalla testimonianza di una dottoressa e la sua paziente riportata dalla trasmissione radiofonica di Modem del 2 giugno 2020 è emerso infatti come in Ticino l’accesso a cure specialistiche relative ai disturbi alimentari sia limitato sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. In effetti la ragazza, affetta da anoressia, intervistata nella citata trasmissione, ha trovato le necessarie cure solo fuori confine, nello specifico presso una struttura a Cuasso al Monte, dove si trovano in degenza persone coetanee che affrontano la stessa malattia, potendo instaurare dei rapporti di scambio e di amicizia e sostenendosi a vicenda con esiti positivi nel percorso terapeutico.
Ci sembra ora prioritario offrire una comunità terapeutica incentrata sulla presa a carico di giovani pazienti con disturbi alimentari, si ritiene però questa opportunità adatta alla gestione di diverse patologie sulle quali invitiamo il Consiglio di Stato a riflettere ad un’alternativa e alla prevenzione dei ricoveri e dei trattamenti più drastici ed ostici.
Partito Comunista
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