Nel corso degli ultimi anni la forza della nostra valuta e la stabilità della nostra economia hanno rivelato due facce opposte: da una parte ci hanno portato ad essere un’oasi relativamente felice all’interno di un continente allo sbando e dall’altra hanno reso molto fragile la nostra economia di frontiera.
Le restrizioni, i divieti e le difficoltà burocratiche che il commercio ticinese da sempre incontra nella propria quotidianità si sono scontrate con le libertà e le agevolazioni di cui i competitor delle Province di Varese, Como e Verbania possono godere consentendo al cosiddetto turismo dello shopping di prendere sempre più piede impoverendo i negozi e centri commerciali del Canton Ticino.
Il 15 gennaio 2015, con la revoca della soglia minima di cambio tra Franco e Euro, la BNS ha dato un ulteriore scossone alla nostra già fragile economia generando una miscela esplosiva che coinvolge tutti coloro che lavorano in Ticino, frontalieri inclusi.
Oggi più che mai, infatti, tutti coloro che operano in Ticino e che hanno a cuore il benessere del Paese in cui lavorano devono sentirsi in dovere di contribuire in maniera attiva per sostenere l’economia cantonale. Ovviamente la situazione economica potrebbe essere meno negativa se tutti coloro che percepiscono il loro salario in Ticino si sforzassero di effettuare la maggior parte dei loro acquisti sul territorio ma è vero che in ogni famiglia ciò che comanda è il portafoglio ed è altrettanto vero che la maggior parte dei lavoratori deve fare i conti a fine mese.
È una certezza però che se continueremo tutti a fare la spesa all’estero, in un futuro molto prossimo numerosi posti di lavoro saranno a rischio. Per risollevare la precaria situazione economica in cui ci troviamo e migliorare le sorti del Cantone, tutti si devono quindi impegnare e aiutare i consumi, nessuno escluso.
Lo scopo della comunicazione studiata dall’Associazione ImprendiTi è pertanto quello di coinvolgere sia i ticinesi che i lavoratori frontalieri spingendoli a fare proprio il pensiero che, continuando a spostare gli interessi economici all’estero, alla lunga non faremo altro che impoverirci tutti.
Per fare ciò gli imprenditori ticinesi hanno scelto un’immagine che vede un palloncino, indice della fragilità del nostro mercato, sorretto da una mano femminile e una maschile, a indicare che nessuno può tirarsi indietro, trasformato in un salvadanaio nel quale una mano inserisce una moneta da 2 Franchi, rappresentando con ciò che se tutti fanno la loro piccola parte il guadagno per l’economia sarà comunque immenso.
La forma a cuore, decorato con i colori della bandiera ticinese, ovviamente vuole colpire la sensibilità di tutti coloro
che tengono alla stabilità del nostro Cantone. Il testo “Se hai a cuore il tuo posto di lavoro, quando puoi effettua i tuoi acquisti Svizzera“ sottolinea la volontarietà e non l’obbligatorietà di una scelta che non può essere imposta per legge ma deve venire dalla mente e dal cuore delle persone.
L’Associazione ImprendiTi
È la prima e unica associazione ticinese composta dagli imprenditori in prima persona, ovvero da coloro che gestiscono l’azienda: è apartitica e non appartiene a nessuna confessione religiosa, è senza fini di lucro, aperta ad ogni collaborazione e al rapporto con le Istituzioni cantonali. L’associazione si propone di rafforzare e trasmettere la cultura e i valori imprenditoriali inspirando in particolare le nuove generazioni ad affrontare con coraggio ed entusiasmo lo spirito d’iniziativa in tutte le loro attività.
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