(Galleria fotografica in fondo articolo e video di un’esplosione di una mina) Un tuffo nella tradizione, in una cava che dal 1952 ha un stretto legame con la pietra e di riflesso con il territorio, la Cava Martinetti SA di Iragna. Nella regione di Biasca, in un contesto interessante, una giornata di porte aperte per prendere conoscenza come una ditta sia stata capace di oltrepassare i momenti bui del settore, grazie alla professionalità e agli investimenti in apparecchiature uniche. Con i nuovi macchinari alla Cava Martinetti SA di Iragna si lavora la pietra evitando gli sprechi e ottenendo il massimo dalla natura.
Quello che abbiamo scoperto oggi nella visita guidata, come si riesce ad ottenere il meglio da ogni singola pietra lavorata. Un lavoro, quello dello scalpellino, che nel passato era sinonimo di durezza, di fatica e di tanto sudore, che permetteva a molti di poter vivere economicamente in maniera decorosa. Poi momenti bui, di crisi e di difficoltà, che hanno permesso a molte ditte di prendere per mano il proprio destino, trasformando il proprio pensiero in positività e investendo con una visione moderna per un settore di tradizione. Abbiamo vvisitato la cava in 5 tappe, dall’estrazione alla prima lavorazione, dal taglio al riciclo dei materiali di scarto fino alla creazione delle gabbie, un unicum in Ticino che solo la ditta Martinetti SA crea. La giornata è terminata con un pranzetto e con della buona musica. l’Ing. Luca Dotti, direttore della cava ha spiegato nei minimi particolari tutti i processi di lavorazione dando ampio spazio alle domande dei presenti, che, e lo abbiamo percepito guardandoli, si sono trovati meravigliati dalla tecnologia e dall’ entusiasmo che il direttore ha saputo trasmettere ai propri collaboratori. Un breve filmato di una mina e una galleria fotografica per incuriosire e farvi partecipare a questo gioiello aziendale della regione delle 3 valli.
Fotografie di Roberto Bosia e Patrizia Broggi, video di Roberto Bosia
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