Chiederci di votare su un tema così delicato solo perché non si ha il coraggio e la volontà di risolvere il tema, da parte dei politici è molto semplice. Assistiamo ai dibattiti, chi a favore senza tanti temi e chi contrario con la certezza che lo stato attuale foraggia oltra la sanità tanto altro. Decisioni politiche dell’altro giorno che rendono non più obbligatorio ristornare i soldi pagati in più da cittadini di alcuni cantoni, come per esempio i ticinesi. Un sistema che chiama il nsotro cantone a versare oltre 100 milioni di sussidi perché centomila persone in Ticino non riescono a sopportare il premio intero. Poi la rincorsa dei vari assicuratori a voler far cambiare cassa malattia per incrementare le statistiche e i propri portafogli, ma, beninteso, solo con clienti giovani e sani. Un bombardamento mediatico che ”spiazza” anchi i più provveduti. Politici che appartengono ai consigli di amministrazione delle varie assicurazioni che vengono chiamati ad autoflagelalrsi. Investimenti milionari degli assicuratori per garantire il sistema attuale, appurato da tutti non più adattato ai tempi moderni. Ospedali che pullulano con doppioni sanitari, medici che fatturano a vanvera, e tanto altro. I nostri politici locali che si sbranano per sostenere chi la causa degli uni chi quella degli altri. Ma cosa dobbiamo pensare e votare, noi semplici spettatori di un teatro che non ci appartiene ma che subiamo di anno in anno con continui aumenti dei premi e vedere le nsotre autorità aumentare i sussidi ai privati invece di battere i pugli sul tavolo e iniziare a fare giuustizia e a voler risolvere il problema. Di certo la cassa malattia unica non è la soluzione definitiva al problema. Ci fa stato che un consigliere di Stato sia contro la cassa malattia unica per sfiducia nell’amministrazione pubblica. E ancora una volta cosa dobbiamo pensare se chi ci amministra non ritiene che sia in grado di gestire la questione. Siamo spiazzati e sbigottiti. Ma che votare. Un dato di fatto è accertare il fallimento totale del finanziamento al sistema sanitario, riconoscendo che la sanità da noi è di certo un fiore all’occhiello, ma con tropep falle economiche, che vanno a scardinare l’economia delel singole famiglie. Invece di subire aumenti annuali per foraggiare assicuratori con forzieri colmi di miliardi, che piangono per vizio e per difetto, magari sarebbe l’occasione di dare uno scossone a tutto il sistema, obbligando al contemo le nostre autorità a chinarsi sul tema e trovare le soluzioni al caso che non è certo aumentare i sussidi ai privati cittadini ma trovare ocme spendere meno mantenendo il livello di cure attuali. Si può, eccome che si può, basta solo volerlo, ma abbiamo l’impressione che pochi lo vogliono e sia i fautori che i contrari hanno troppi interessi ”personali” per dirci, una volta per tutte, la verità sul tema. Si al cambiamento, che non è un salto nel buio ma un’opportunità a fare meglio, sempre che i nostri amministratori siano in grado di adattarsi a tutto ciò.