Inizia sabato il campionato di serie A e B e poi a settimanali distanza anche le categorie inferiori. Un calcio ticinese che non ha certezze. Di ieri le sparate di Bottani contro il presidentissimo del FC Lugano dopo che lo stesso Lugano ha perso malamente contro il Chiasso(B) e il Bellinzona categorie inferiori il torneo di Rivera. Un Lugano che ha ridimensionato il già misero budjet e che non ha i mezzi per disputare un campionato di vertice. Anche vero che una sola persona ha difficoltà a gestire il tutto, anche se continua la stessa persona a lanciare messaggi di collaborazioni, quando poi però non vuole cedere un passo il comando o parte di esso. Il Chiasso che con una nuova gestione, non sembra rinforzato e avrà gioco forza vita difficile per mantenere il posto nella serie cadetta. Più in giù di categoria il Locarno che deve difendersi da problemi ed attacchi extra sportivi e non ci sembra abbia un progetto degno di questa città. Poi la ex- gloriosa Bellinzona, che lentamente stà risalendo la china dopo essere stata all’inferno, ma che comunque non sembra una squadra che possa presto ritrovare quei fasti di qualche anno fa, ricordiamola finalista di coppa Svizzera. Tutto questo ci fa pensare ad un poverissimo calcio ticinese, che appena valica i confini montagnosi del Gottardo rimedia sonore sconfitte. Da anni siamo sostenitori di un calcio ticinese globale, dove lo sport possa avere il ruolo prioritario. Invece in questo cantone di “ottusi” verso le aperture, si continua a voler bagnare un proprio orticello che ha smesso da anni di dare i frutti sperati. In questa misera realtà, non dobbiamo dimenticare i costi statali per garantire la sicurezza, una tifoseria immatura e solo capace di creare problemi all’ordine pubblico e un calcio minore dove anche a questi livelli la violenza e la maleducazione condita da tanta arroganza rende tutto l’ambiente incandescente e privo di ogni interesse. Comeci piacerebbe vedere un’unica squadra in massima categoria attingere ai talenti nostrani che maturano in un Team ticinese di serie B al quale tutto il movimento ticinese del calcio faccia riferimento. Sogno irrealizzabile fino a quando certi personaggi fanno della loro squadra un vanto personale e motivo sempre personale per i loro affari extra sportivi. Ma lo spettacolo abbia inizio e speriamo finalmente di assistere almeno a qualche partita di livello e ad un cambio mentale delle varie dirigenze che sono loro le principali cause di questo impoverimento sportivo cantonale. (ETC/rb)