Da un’emozione all’altra. Ogni concorrente migliorava il tempo fino a che è sceso Feuz con il numero 13 che ha fissato il cronometro su un tempo magico che nessuno è più riuscito a battere. Avvicinarsi si, ma battere no. Un atleta sfortunato, che ha dovuto subire molti stop nel corso degli anni, che si presentava al cancelletto conscio della sua forza e delle vere possibilità di vittoria. Ha messo la dinamite sotto gli sci e si è involato verso la vittoria certa e sicura con una linea di condotte perfetta. Il campione del mondo in carica, lo svizzero Kueng che ha venduto cara la pelle ma che si deve accontentare in coabitazione a Jansrued della medaglia di legno. E la Svizzera mantiene dunque lo scettro della regina delle discipline dello sci alpino.