E’ chiaro che si deve spendere in Ticino e cercare di favorire la nostra terra nel commercio. E fino qui siamo tutti concordi. Poi nascono associazioni padronali che si nascondono dietro un bel faccino e dietro il motto sostieni il Ticino, gruppi chiusi di imprenditori, che nelle loro riunioni ad invito si fanno consigliare da noti specialisti come fare a licenziare personale locale senza che debba intervenire l’ufficio del lavoro. Oppure ristoranti che vendono filetti ancora congelati a fr 54.- al piatto (parliamo di ristoranti legati ad Hotel 5 stelle nel locarnese. Oppure ancora di imprenditori che continuano a dire di sostenerli e che poi vanno in Italia a comperare i loro materassi perché costano molto meno. Tutte queste contraddizioni che fanno male all’economia e danno il cattivo esempio. Questi stessi imprenditori, a volte politici di spicco anche a livello nazionale, che pensano di possedere solo loro il perbenismo dell’economia, rimanendo irriverenti ai propri collaboratori e scagliandosi dai vari pulpiti contro i salari minimi, perché saprebbero che loro stessi sono in difetto. Di questa gente ne abbiamo piene le scatole, quando alle varie conferenze stampa candidamente “criminalizzano” il povero operaio, licenziato dalla classe dirigente per essere sostituito con manodopera estera solo per avere maggior profitti, se va a fare la spesa alimentare in Italia. Noi riceviamo giornalmente lamentele di cittadini che non ce la fanno più, di impiegati di amministrazioni pubbliche, dunque i privilegiati, che sposati e con due figli ci dicono che se non potessero andare in Italia a fare la spesa non arriverebbero a fine mese. Forse qualcosa non funziona più ma lo ripetiamo siamo stufi di essere presi in giro da persone che si sono arricchite grazie alla manodopera residente e ora, con la scusa anche del cambio, la gettano dopo anni di sacrifici, dalla finestra. La Svizzera e anche il Ticino, in tanti anni di Pace sociale, conquistata dal movimento operaio in momenti in cui era necessario alzare le barricate per far capire ai padroni che senza operai non vanno da nessuna parte, ha permesso di raggiungere un benessere generale per tutti. Ora, la classe imprenditoriale, ha perso la bussola, e è proiettata a sempre maggiori profitti, e in questo stato di “pazzia” generale, si licenziano i residenti per assumere manodopera estera, molte volte anche in nero, per soddisfare la loro sete di denaro, vile denaro. Tutto quanto conquistato in questi anni di lotte e poi discussioni, è stato cancellato con un colpo di spugna e la colpa di chi è? Non certo del lavoratore che si ritrova a casa senza lavoro, con meno soldi e con problemi sociali enormi. Ecco che oltre che aver combinato lo sconquasso di cui tutti abbiamo visione ai giorni nostri, questa stessa classe sbeffeggia e striglia questi poveri lavoratori che per campare vanno in Italia a prendere un pezzo di carne che costa 5 volte meno ed è altrettanto buono…. Dobbiamo anche fare un distinguo tra grandi gruppi, la causa o almeno concausa di questo deterioramento economico della popolazione, e gli artigiani e piccoli commerci nei paesi che molte volte, per garantire ai loro collaboratori un salario equo, ipotecano i loro beni personali per “tirare avanti”. Sono situazioni che meritano, queste ultime, di essere approfondite e dove il Cantone dovrebbe intervenire in maniera importante con vantaggi anche economici per salvaguardare questi commerci di valle. I nostri politici invece strizzano l’occhio alle grandi imprese, quelle che asusmono al 30% per non pagare oneri sociali superflui, oppure regalano soldi alla nuova economia, quelle ditte che hanno sede in Ticino, con 2 dipendenti se va bene, e che hanno 5000 dipendenti in India, dove il personale costa pochissimo e rende il doppio. Tutti, indistintamente dobbiamo darci una calmata e ritornare sui binari del buon senso, tutti assieme lottare per il benessere della nsotra gente, perché tutti noi siamo tasselli importanti per il nostro futuro. (ETC/rb)
Nota per i consumatori: vi sono in Ticino dei nuovi magazzini che vendono alimentari e non food che propogono azioni settimanali a prezzi veramente interessanti che vanificano la discesa in Italia. Infatti un’azione di Prosciutto Crudo San Daniele a frs 4,69 ogni 100 gr (in altri magazzini e macellerie viene venduto a 10 fr e oltre per 100 gr), oppure prosciutto crudo italiano di ottima qualità a fr 2,99 ogni 100 gr. A queste condizioni, restando attendi alle azioni proposte si può acquistare da noi e contribuire in minima ma importante quota al mantenimento di posti di lavoro di residenti. Bisognerà che questi nuovi empori abbiano la coscienza di impiegare personale residente a stipendi sostenibili.