Raccolta volante di firme davanti al seggio elettorale. Dopo il ricorso del Guastafeste il Municipio di Massagno fa marcia indietro
Vi informo che sulla questione della bancarella per la raccolta delle firme anche il Municipio di Massagno ( come già aveva fatto negli scorsi giorni il Municipio di Bellinzona) ha fatto marcia indietro dopo aver appreso del mio ricorso al Consiglio di Stato e ha emesso una nuova decisione che rende dunque “privo di oggetto” il mio ricorso.
In sintesi vi ricordo i fatti. Il sottoscritto aveva chiesto l’autorizzazione a raccogliere firme tramite una bancarella davanti ai seggi elettorali, in occasione delle elezioni comunali del 10 aprile, a favore di un’iniziativa popolare sulla legittima difesa. Nella richiesta avevo specificato (facendo un chiaro riferimento a una precedente decisione del CdS concernente un mio ricorso del 2011 contro il Municipio di Giubiasco) che se la bancarella fosse stata ubicata in una posizione non idonea o non al riparo della pioggia l’addetto alla raccolta delle firme avrebbe potuto lasciare la bancarella e procedere alla raccolta volante delle firme all’entrata del seggio elettorale. Il Municipio, facendosene un baffo della citata decisione del CdS, con lettera del 23 gennaio mi aveva sì autorizzato a raccogliere firme a una bancarella, ma aveva vietato la raccolta volante di firme al di fuori della postazione assegnata, che fra l’altro era allo scoperto e non al riparo in caso di pioggia.
Da qui il mio ricorso presentato lo scorso 3 febbraio al CdS. A quel punto il Municipio di Massagno ha capito che avrebbe perso il ricorso e dunque il 16 febbraio si è affrettato a emettere una nuova decisione nella quale non solo è stato tolto qualsiasi riferimento al divieto di effettuare una raccolta volante delle firme (era questo il casus belli principale) ma ha aggiunto – troppa grazia – che la bancarella sarebbe stata coperta da un gazebo in caso di pioggia !
In futuro i Municipi saranno chiamati alla cassa
Possibile che sia stato necessario un ricorso per far emettere nuove decisioni a due Municipi di Comuni importanti come quelli di Bellinzona e di Massagno , che certamente dispongono di giuristi in grado di consigliarli su quali sono i loro limiti decisionali in materia di raccolta di firme ? Prendendo la decisione giusta al primo tentativo, anziché sollevare ingiustificati ostacoli al democratico esercizio dei diritti popolari, essi non solo avrebbero evitato di fare una figuraccia ma avrebbero evitato ai promotori dell’iniziativa di perdere inutilmente tempo per la stesura dei ricorsi . A questi Municipi è andata bene perché i ricorsi li avevo scritti io e dunque , ora che gli stessi sono diventati privi di oggetto, non avranno da rimborsarmi spese legali che non ho avuto. E nessuno mi ripagherà del tempo che ho dovuto perdere per la stesura dei ricorsi a difesa dei miei diritti.
Ma in futuro per troncare questo brutto vizio di assecondare le richieste degli iniziativisti solo dopo averli obbligati a presentare un ricorso, mi farò rappresentare da un avvocato, cosicché i Municipi, anche in caso di loro dietrofront tardivi , dovranno pagare i costi legali causati dalle loro sballate e antidemocratiche decisioni. E questi Municipi dovranno poi giustificare ai loro cittadini il perché di certe spese inutili causate non certo nell’interesse dei Comuni e della democrazia ma da un atteggiamento ostile verso i raccoglitori di firme che rasenta l’abuso di potere.
Cordiali saluti. Giorgio Ghiringhelli