Il Natale visto con occhi aperti e il natale dai due volti. Un Natale che spero ci permetta di riflettere sui valori stessi della vita, sul senso del Natale stesso e magari capire che meno economia e più spiritualità potrebbe essere la traccia per uscire da un periodo folle, di confusione, creato da una situazione che l’uomo stesso ha creato al quale altri uomini non sono stati in grado di dare soluzioni e ci hanno costretti a un anno di stenti e di verifiche. Quando alla vigilia di Natale vedi fuori da un negozio di dolciumi rinomato, dunque anche tra i più cari che alle 12 non vi sono più panettoni e pasticceria ti corre la memoria alle immagini del giorno prima ai vari tavolini alimentari con tanta gente in colonna per un misero pasto caldo offerto…
Stride tutto questo, stride la non coerenza di gesta a cui ci hanno obbligati, senza permetterci di ragionare sulla logicità dei diktat in continua evoluzione che hanno due meriti: uno capire che chi ci governa tira a campare senza sapere cosa combina usando noi popolo come cavie di chissà che disegno globale, due ci permette di chiuderci in casa oggi e sentire cosa sono gli affetti dei tuoi cari, riflettere su cosa si voglia dalla vita e magari rendersi conto che del PIL, dei grandi gruppi economici, dei strateghi che ci propinano le loro verità e di tutta la confusione che medici attori ci hanno dato come certezze della verità, non cenepuofregaredimeno!
Visto che i risultati di un anno di soprusi della nostra libertà esistenziale e di limitazioni comiche, chiudiamo un terzo, chiudiamo tutto, no ma le scuole no, si ma la sera i ristoranti, no i grandi centri economici, si le palestre, no impianti di sci, insomma in questo casino ideologico creato ad arte da gente che non ha neppure l’umiltà di chiederci scusa per tutti i disagi che ci hanno creato, ebbene a questi signori chiusi nei loro uffici e nella loro bambagia dobbiamo dire grazie!Ci hanno permesso di riflettere, di stare in povertà ma con la ricchezza dei sentimenti e il possesso dei nostri pensieri, questi non ce li tolgono e la capacità della riflessione di oggi ci permetterà di rialzarci più forti di prima e combattere contro chi opera per il nostro male. Ecco che il Natale, con l’esempio di Gesù, che è morto per amore nostro, ripeto è morto per amore nostro, arriva a fagiolo per capire come i valori della nostre veloce presenza terrena non va sciupata e gettata per rincorrere ai falsi valori, ma va goduta come un miracolo, va goduta nell’essenza del concetto di esistenza a cui nessuno e poi ancora nessuno e tantomeno quegli che assumono ruoli che non competono loro, potrà levarci. Che sia un Buon Natale oggi e l’inizio di un continuo Natale di pace, di libertà di pensiero e una preghiera a chi dovrà decidere il destino della nostra vita terrena, che si fermino a riflettere, si liberano dalla rete a cui sono imbrigliati e capiscano che la vita è un valore ben superiore di una cadrega di potere. Se non lo capiscono da soli che vengano illuminati da Gesù e non certo da chi per mesi li hanno illuminati di luce spenta. Preghiamo anche per loro…
Roberto Bosia, pres. ETC
Che lo chiamate Gesù, Budda, Maometto o altro non cambia il senso delle osservazioni
Faido, 25 dicembre 2020