La separazione dei genitori può avere gravi conseguenze psicologiche per i bambini, soprattutto se di conseguenza si interrompe il contatto con un genitore. L’organizzazione mantello per la genitorialità condivisa “GeCoBi” ha dimostrato, nel corso del suo dibattito del 20 novembre, che ci sono modi per evitarlo, ad esempio l’affidamento alternato.
Nell’alienazione genitore-figlio, il bambino rifiuta un genitore, spesso a causa dell’influenza dell’altro genitore. Chiamate, visite e altri tentativi di contattare il proprio figlio non hanno successo dopo una separazione perché il genitore affidatario impedisce i contatti. La psicologa infantile Monika-Helena Ammann-Heimgartner conferma che i bambini ne soffrono: “I bambini si rendono conto consciamente o inconsciamente che stanno deludendo un genitore quando trascorrono del tempo con l’altro. “A volte rifiutano il contatto, anche se non lo vogliono”.
Spesso l’affidamento alternato non viene applicato
All’evento molto frequentato con circa 50 partecipanti, oltre ad Ammann-Heimgartner erano presenti anche Charlotte Christener, presidente della KESB di Berna (Città), il Prof. Dr. Hildegund Sinnerhauf, professoressa di diritto di famiglia, Dr. Christophe A. Herzig, difensore dell’infanzia e assistente sociale Franziska Haltinner con il presidente di GeCoBi Oliver Hunziker sulle possibili soluzioni al problema dell’alienazione genitore-figlio dopo la separazione. Al centro dell’attenzione c’è l’affidamento alternato, introdotto in Svizzera nel 2017. Questa forma di accoglienza prevede che i bambini vivano con entrambi i genitori a rotazione. Può essere ordinato dal tribunale se i genitori non sono d’accordo sull’assistenza. Quando si tratta di attuazione, tuttavia, la realtà è spesso diversa. “Spesso ci mancano strumenti efficaci per far rispettare effettivamente le decisioni dei tribunali o delle autorità in materia di diritto dei contatti. Il benessere del bambino deve sempre avere la massima priorità», afferma Charlotte Christener della KESB Berna (città).
GeCoBi chiede misure
L’organizzazione mantello per la genitorialità condivisa GeCoBi chiede che in caso di separazione tra genitori in disaccordo sull’assistenza venga organizzata tempestivamente una mediazione da parte di uno specialista. “In questo modo è possibile identificare ed eliminare tempestivamente i conflitti che prima o poi porterebbero a un rifiuto di contatto”, spiega il presidente di GeCoBi Oliver Hunziker. Anche se permangono disaccordi, ciò non dovrebbe portare i bambini a perdere il contatto con un genitore. Pertanto, l’affidamento alternato dovrebbe diventare la prima scelta e generalmente può essere disposto ogniqualvolta non sussistano ragioni oggettive contrarie. “È importante anche che le autorità, gli uffici specializzati e le scuole siano formati affinché possano interpretare correttamente gli interessi dei bambini”, continua Hunziker.
Esempi promettenti
Diversi comuni svizzeri stanno già realizzando progetti pilota basati su questi requisiti. Un approccio collaudato è la pratica Cochem, che richiede una maggiore cooperazione tra le varie autorità. GeCoBi chiede che questo approccio venga perseguito più da vicino a livello nazionale.
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