Il Festival internazionale di Arzo alla sua ventesima edizione
Ad Arzo: l’arrivederci del Festival
Si è conclusa, domenica sera, la ventesima edizione del Festival internazionale di narrazione di Arzo. Il Festival, nel corso degli anni, è diventato un polo culturale di incontro, che ha sviluppato una rete sempre più ampia e fitta di relazioni tra storie, narratori, persone.
E la ventesima edizione ne è stata un’ulteriore conferma. Tra le vie e le corti del paese, in piazza, e nella cornice delle cave di marmo, ha avuto luogo un’edizione ricca: di proposte, di incontri, di pubblico. A inaugurare l’edizione, la sera di giovedì 29 agosto, tra le pareti delle cave, è stato Metamorfosi. Indistinto racconto (da Ovidio) di e con Gaetano Colella, Enrico Messina e Daria Paoletta: uno spettacolo suggestivo, che ha portato in scena la potenza e l’attualità del mito antico. Marta Cuscunà, venerdì sera, con La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso di essere donne ha trasportato il pubblico tra monache ribelli e rivoluzionarie, creatrici di uno dei primi nuclei “femministi” italiani: un monastero del Cinquecento.
L’alpinismo e la condizione umana ad alta quota, quando le condizioni si fanno sempre più estreme, sono stati poi raccontati magistralmente da Jacopo Bicocchi e Mattia Fabris, nei due spettacoli in cava: Un al(r)o Everest e (S)legati.
La programmazione è poi proseguita nelle giornate di sabato e domenica, con spettacoli per bambini, ragazzi e adulti. La fantasia, la creatività e i sentimenti hanno invaso il Paese, portando in scena “storie di qui e d’altrove”, da sempre cuore del Festival: dal teatro meticciato di Thioro alla stravaganza intelligente di Pierre Mifsud; dalle storie sensibili di Antonio Catalano, Naya Dedemailan e Elisabetta Salvatori ai racconti del limite e della natura di Stefano Beghi e Luigi D’Elia; dalla fantasia di Claudio Milani, di Simona Gambaro, di Bruno Cappagli alle narrazioni dei Confabula, di Teatro Perdavvero e di Bam!Bam!Teatro.
Durante le giornate, accanto alle proposte più strettamente teatrali, si sono alternate numerose iniziative: incontri di approfondimento con ospiti esterni, gli appuntamenti musicali di Bevano Est, l’attività di varie associazioni.
Infine, ancora una volta, l’elemento più prezioso: gli amici del Festival – pubblico, collaboratori, volontari – che anche quest’anno, con la loro affezionata presenza, hanno permesso che tutto questo potesse accadere.
Info Festival www.festivaldinarrazione.ch