Nella sua ultima seduta, il Consiglio direttivo dell’Alleanza patriziale ticinese ha preso visione del “manifesto rustici”, un documento promosso dall’Ente regionale per lo sviluppo di Locarnese e Vallemaggia, in collaborazione con le sue quattro Antenne regionali (Vallemaggia, Verzasca, Gambarogno e Centovalli-Onsernone-Pedemonte). Lo stesso è stato voluto per promuovere, sensibilizzare e incentivare il restauro e la valorizzazione dei rustici fuori zona edificabile (vedi www.locarnese.ch).
L’ALPA aderisce agli intenti del “manifesto”. Da sempre gli enti patriziali sono attivi nella tutela e nella valorizzazione del proprio patrimonio. L’ALPA ritiene che occorra provare ad occuparsi con maggior insistenza del tema dei rustici, in un’ottica non solo rivendicativa ma piuttosto legata alle opportunità che essi rivestono per il futuro delle periferie. Sappiamo benissimo che questo patrimonio, per vari motivi, è oggi seriamente a rischio: è perciò indispensabile fare di tutto per salvare il salvabile.
L’ALPA crede, però, che per perseguire questo obiettivo occorra cambiare approccio nei confronti del territorio fuori zona edificabile: gli interventi di ristrutturazione, a carattere conservativo e/o con cambiamento di destinazione, devono essere favoriti e incentivati perché concorrono alla tutela del paesaggio, e non – come avviene adesso – considerati delle eccezioni (oppure addirittura ostacolati a seguito di un atteggiamento troppo intransigente). In questo senso, sostiene l’atto parlamentare del deputato e membro del CD dell’ALPA Aron Piezzi inoltrato nel 2022, che propone al Governo ticinese di attivarsi affinché il quadro legislativo in vigore venga modificato. L’ALPA, concorda di ritenere essenziale promuovere le opportune modifiche di legge, alfine di permettere al buon senso di prevalere sull’applicazione di principi giuridici, corretti sulla carta, ma che nulla hanno a che vedere con la dignità delle nostre montagne e di chi un tempo li ha vissuti. L’articolo legislativo in questione, come noto, è il 24 della Legge federale sulla pianificazione del territorio (e relativa Ordinanza). Beninteso, le norme dovranno sempre essere rigorose e puntuali, per consentire interventi rispettosi delle tipologie architettoniche tradizionali; ma è essenziale riconoscere anche un valore paesaggistico e culturale ai rustici fuori zona edificabile, in cui uomo e natura abbiano relazioni positive e rispettose.
Oltre a perseguire alla modifica legislativa federale, l’ALPA appoggia pienamente l’idea di mettere mano al PUC-PEIP. A oltre dieci anni dalla sua implementazione, seguendo gli intendimenti appena esposti, è ora l’occasione per evidenziarne le criticità e, soprattutto, individuare dei correttivi, in modo da risultare meno rigido, meno burocratico e focalizzandosi meno su aspetti di dettaglio, ma considerando anche il valore culturale e paesaggistico dei rustici.
L’ALPA, infine, auspica che il “manifesto” possa essere esteso, approvato e “veicolato” anche dagli altri Enti regionali ticinesi e dalle loro Antenne regionali, affinché tutti possano condividerlo e, soprattutto, concretizzarlo.
Insomma: un nuovo approccio al tema del fuori zona è quantomai indispensabile per dare un futuro dignitoso alle regioni più discoste e al loro patrimonio costruito.