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Care amiche, cari amici, buona domenica!
Anche oggi il sole ci scalda il cuore. Quindi perché non armarsi di scarpe comode e andare a fare una bella passeggiata? Incontrerete probabilmente piccoli pirati, principesse, supereroi, tigrotti e farfalline armati di coriandoli che si stanno dirigendo a festeggiare il Carnevale: non riuscirete a non sorridere.
E anche noi a tratti abbiamo sorriso giovedì sera alla Scuola Universitaria Federale per la Formazione Professionale (SUFFP), che ringraziamo, quando abbiamo dibattuto sul tema “Aziende: produzioni più etiche o solo marketing?” Un tema che potrebbe essere ripreso nelle prossime settimane
Sintesi della settimana ed evoluzione
La nostra informazione domenicale dell’Economia con Amalia, in attesa che la prossima settimana siano pubblicati gli indicatori relativi all’andamento dei prezzi, si dedica oggi ad un unico tema: l’intelligenza artificiale. In queste settimane abbiamo letto e sentito parlare molto di una nuova invenzione: Chat GPT-3 (Generative Pre-trained Transformer). Collegandovi a un sito potete conversare con un’intelligenza artificiale che è in grado non solo di rispondere alle vostre domande, ma può scrivervi veri e propri testi. A differenza di quanto accadeva finora, questa nuova invenzione è in grado di reperire informazioni e conoscenze ed elaborare testi originali. Quindi non di copiare, ma di creare. È una rivoluzione per il pensiero umano, ops, robotico. In aggiunta Chat GPT-3 è in grado di imparare man mano che fa e quindi è in grado di evolvere. Vi lascio immaginare quanto tempo sono stata a “giocare” ponendogli domande per capire quali attività potrà fare e come: fatelo anche voi rimarrete stupiti (unico neo, Chat GPT-3 non conosce L’Economia con Amalia…). Naturalmente questo implica che in alcuni casi dovremo ripensare alcune attività: penso in particolare come docente. I testi che dovranno elaborare i nostri studenti dovranno poter usare queste forme di intelligenza, ma dovranno poi richiedere la loro analisi: insomma non vogliamo che i nostri ragazzi diventino riproduttori di conoscenza. Ma torniamo a Chat GPT-3 e alla domanda che le ho posto: Quali sono i rischi nell’uso dell’intelligenza artificiale? Sotto la sua risposta
“L’uso di modelli di linguaggio come GPT presenta alcuni rischi, tra cui la diffusione di informazioni false e la possibilità di generare contenuti offensivi o pericolosi. Inoltre, l’utilizzo di questi modelli per automatizzare la creazione di contenuti può avere un impatto negativo sull’occupazione nel settore della scrittura e della comunicazione.
È importante utilizzare questi modelli con attenzione e in combinazione con meccanismi di verifica dell’informazione e di moderazione del contenuto per ridurre questi rischi. Inoltre, è importante che gli sviluppatori e gli utenti di questi modelli siano consapevoli dei loro limiti e delle potenziali conseguenze negative.
Inoltre, GPT e modelli di linguaggio simili possono essere utilizzati per generare contenuti che promuovono discriminazione, odio o violenza. È importante che gli sviluppatori di questi modelli prendano in considerazione questi rischi e implementino meccanismi per prevenire tali usi indesiderati.
In generale, l’uso di modelli di linguaggio come GPT presenta sia opportunità che rischi, e l’approccio migliore è quello di utilizzarli con attenzione e in combinazione con altre tecnologie e processi per ridurre i rischi e massimizzare i benefici”
La “macchina” mi ha risposto in pochissimi secondi; non male. Qui riprendiamo una delle conseguenze negative per l’economia, quella legata all’occupazione. Abbiamo parlato settimana scorsa delle migliaia di licenziamenti che stanno avvenendo nel settore delle tecnologie (Google, Microsoft, Amazon,…) e probabilmente un legame con lo sviluppo delle intelligenze artificiali c’è. La tecnologia fa paura, fa pura perché consente di fare di più e fare meglio con minori risorse. La storia conferma che da sempre il lavoro e i lavoratori hanno ostacolato l’innovazione. Pensiamo alle persone che lavoravano nel settore tessile e all’avvento dei telai meccanici. Erano loro a mettere gli zoccoli di legno, i sabots, negli ingranaggi (da qui nasce il verso sabotare, come ci conferma anche GPT-3). Avevano capito subito che quella scoperta avrebbe lasciato parecchi di loro senza lavoro. Ma sarebbe scorretto non vedere anche l’altro lato della medaglia. Le nazioni che hanno conosciuto il progresso tecnologico sono quelle che si sono sviluppate, sono cresciute e hanno aumentato il benessere dei suoi cittadini. Certo, la disoccupazione tecnologica fa paura, ma forse ancora più grave è il rischio di accrescere la disuguaglianza. Finora nella storia quando c’è stata una scoperta scientifica le persone più qualificate e formate sono quelle che hanno visto i loro redditi aumentare perché sono state in grado di sfruttare a loro beneficio l’innovazione. Al contrario, le persone che svolgevano le attività più manuali e ripetitive hanno visto i loro salari scendere e le loro professioni delocalizzate in paese più poveri. Ma c’è una differenza oggi. La maggior parte delle nostre nazioni è sviluppata e questo significa che ha tutti i mezzi per anticipare questo cambiamento. Per farlo deve iniziare immediatamente a formare le persone per l’uso di queste intelligenze per fare in modo che non siano le intelligenze a usare noi.
E di “Debito pubblico fuori controllo?” abbiamo parlato questa settimana nel nostro articolo. Analizzando il caso degli Stati Uniti e la situazione del cantone Ticino, è stato possibile parlare della responsabilità di un buon governo di avere finanze pubbliche sane e giudiziose. Solo in questo modo si può garantire uno Stato forte e sociale.
Trovate qui gli articoli della settimana:
Debito pubblico fuori controllo?
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane, eccoli:
La ragion d’essere della Banca Nazionale Svizzera
I disoccupati che non si vedono e non si contano
Il Natale degli Invisibili
Sotto l’albero? Le previsioni del KOF
Quanto vale fare la mamma o il papà?
120 secondi
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L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. Inflazione, PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
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Debito pubblico fuori controllo?
La ragion d’essere della Banca Nazionale Svizzera
I disoccupati che non si vedono e non si contano
Il Natale degli Invisibili
Sotto l’albero? Le previsioni del KOF
Quanto vale fare la mamma o il papà?
In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante