Lo hanno chiamato Titanic, si è scritto di crisi, Gianninazzi si chiede se è finito il tempo delle scuse di queste prestazioni inqualificabili, difficile sapere cosa capita. Una dirigenza assente, che non si fa sentire, i tifosi allo sbando e demoralizzati. Certo perdere si può, ma con l’onore delle armi. Abbiamo l’impressione che questa squadra non abbia voglia di giocare, sia una bella mascherina piena di supponenza e di se stessa, insomma giocatori stra-pagati e incapaci di vedere il puck e quando lo toccano fanno solo danni. Un capitano che non merita neppure di affilare i pattini dei suoi compagni, gente che ha firmato per sei lunghissimi anni che la porta non sa più da che parte sia. Manca solo che si girino e tirino nella propria porta per avere fatto vedere il peggio di questo sport. I tifosi non ne possono più. Vedere le partite è un calvario, con errori che neppure in seconda lega vengono commessi. E poi nelle interviste dopo partita si sente quello che fa rabbrividire. Parlano di darsi una mossa, parlano di play-off, affermano di non aver giocato male, insomma il festival delle minchiate dette da gente che si porta a casa , diciamo 500mila franchi a stagione!
I tifosi, già ancora bello che vanno allo stadio e i numeri dei presenti falsati dal sistema di conteggio di tutte le tessere vendute, anche se molti non ci vanno più e si sono ripromessi di non comperare più in futuro la tessera stagionale, sempre che qualcosa non cambi…
Leggiamo un posto in Facebook che è molto significativo: “Manca il fuoco sacro. Manca la volontà di fare la differenza e l’onore di giocare per il magico Lugano. La dirigenza ha assecondato i giocatori cacciando l’ennesimo allenatore e i risultati sono più che pessimi. Il problema non sono gli allenatori ma il sistema Lugano dove la dirigenza è debole e i giocatori sono forti. Dove la situazione è disperata e non c’è alcuna comunicazione. Quest’anno sono venuto a vedere quasi tutte le partite ma poche volte sono tornato a casa con un minimo grado di soddisfazione. Dico forza Lugano ma con un rospo in gola.”
Le lamentele non si contano più, ma fa stato il silenzio della dirigenza e del vero primo responsabile di questo cataclisma, un certo signor Domenichelli che in occasione della conferenza stampa di inizio stagione affermava che questa squadra è stata costruita per vincere il titolo entro 3-5 anni. Per favore questo personaggio, proprietario di alcuni cartellini, se non fa il giochino poco ci manca… Ma la presidenza di tutto ciò che fa? Aspetta che ci si gioca per mantenere il posto nella massima categoria…
Come ciliegina oggi il comunicato della dirigenza che recita tra le altre cose: “nell’ottica di focalizzare la concentrazione sull’importante partita di martedì contro l’Ambrì, giocatori e staff tecnico della prima squadra bianconera non saranno a disposizione questa mattina per le interviste di rito della vigilia.”
Forse è meglio che tacciano i giocatori, un bel silenzio non fu mai descritto perché i ragli giungono in cielo.
Stiamo a vedere, ma di certo la delusione traspare in tutti e le soluzioni le hanno solo Dirigenti, giocatori e direttore sportivo.
E far giocare gli Juniori invece di questi mammasantissimi di supponenti?
(ETC/RB)