Inutile scrivere che si attendeva con ansia questa conferenza stampa per vedere se almeno la Pasqua poteva salvarsi in parte dal profilo turistico. Gli alberghi aperti, che possono servire pasti, magari senza mascherine, ma la ristorazione rimarrà chiusa in tutto e per tutto. Segnali contraddittori da parte di un’autorità federale prudente oltre al limite, che penalizza ancora settori di primaria importanza come lo sport, la cultura, gli eventi, la ristorazione e il settore viaggi. Sembra che per Loro questi settori non godano di simpatia e vengono trattati come veri untori, quando a dimostrazione del contrario i contagi stanno salendo dal momento che sono stati riaperti i negozi e in particolare i grandi magazzini. Abbiamo l’impressione che il CF sia soggetto a dinamiche di difficile comprensione ma a cui tutti possono arrivare a capire. Non meglio certo i governi Cantonali, che si sono inchinati a questo stato di cose. Inutile poi per alcuni consiglieri di Stato Ticinesi twittare facebookkare che loro sono per le riaperture totali e via dicendo quando poi di fronte l’autorità centrale si inginocchiano. La delusione anche dei settori toccati da queste restrizioni è enorme e confina quasi con la disperazione. Consideriamo pure che i ristorni stentano ad arrivare, per cui, le difficoltà di molti imprenditori piccoli e ristoratori, anche a conduzione famigliare, potrebbero farsi sentire e addirittura non permettere loro la riapertura. I casi di rigori, cari politici devono essere pagati subito, non fra un mese o due, ma subito. Molti piccoli imprenditori non hanno le paghe faraoniche di voi politici che decidete di più e di tutto senza poi provvedere a rimborsare i danni da voi causati, sia a livello economico che sociale e anche sanitario.
L’unica apertura concessa è i ritrovi in seno alle famiglie, dove ci si potrà raggruppare in 10 al massimo anziché in 5 come era fino ad oggi.
Per quanto riguarda la campagna di vaccinazione, in quanto sembra che la via di svolta passi proprio da qui, la Svizzera e il cantone Ticino sono ridotti a terzo mondo. Sarebbe ora di accelerare, senza più accampare scuse come giornalmente viene fatto dal medico cantonale e farmacista cantonale e anche dai politici. Se veramente si vuole aprire il tutto e il bene socio-economico della gente che si impegnino in queste vaccinazioni, tutto il resto è un “pour parler” che dura da un anno senza alcuna soluzione vera trovata.
LA POPOLAZIONE È STREMATA E PRIMA O POI NON CREDERÀ PIÙ A TUTTE LE PANZANE CHE CI RACCONTANO E SARÀ DISUBBIDIENZA CIVILE. SAREBBE QUASI ORA!
Speriamo almeno che a fine pandemia, questi personaggi abbiano l’onestà intellettuale di capire i danni enormi che ci hanno arrecati e di ritirarsi a vita privata!
ETC/rb