(redazionale ETC) Natalia Ferrara esce subito dalla corsa alla presidenza del PLRT ticinese battuta nella prima tornata di votazione dell’assemblea straordinaria del PLR tenutasi online, causa COVIS. L’assemblea ha poi eletto nel testa a testa alla presidenza il candidato Alessandro Speziali, locarnese, 37 anni e padre di due figli. Lavora presso enti comunali, dopo aver lavorato presso l’amministrazione cantonale. Dunque uomo di partito, inserito nel sistema, che difficilmente si scosterà dalla linea delle ultime catastrofiche presidenze di partito. Presidenti, quelli recenti, che hanno portato il PLRT ai minimi storici di consenso, proprio forse per atteggiamenti non profilati, basti pensare alla fusione con il PPD solo per mantenere una “cadrega” con il risultato di perderne due. L’attuale presidente eletto, a cui facciamo gli auguri di cambiare la tendenza dei consensi, a nostro modo di vedere non si scosta di un millimetro dalle presidenze recenti passate. Il partito, ha perso a nostro modo di vedere, di dare una svolta decisa e concreta, nominando una donna, capace, impulsiva di certo, ma che in ogni occasione dice “pane al pane” senza tergiversare. Lo abbiamo constatato durante i vari dibattiti, dove i suoi avversari riuscivano a far addormentare gli spettatori. Non sempre noi ne condividiamo i contenuti della signora Natalia, ci mancherebbe, ma riconosciamo che con lei alla presidenza, il partito avrebbe assunto posizioni chiare e definite, con il rischio di perdere alcuni “mammasantissima” del partito, che dovrebbero capire da soli di allontanarsi dal potere che ebbero, ma con il grande vantaggio di avere una presidente con le idee in chiaro, risoluta e capace di comunicare chiaramente e con trasparenza, il suo pensiero. In fondo i cittadini normali, di cui fa parte anche chi scrive, vorrebbero dei politici che dicessero chiaramente il loro pensiero e non tergiversano solo per compiacere ai “sommi” e/o per paura di perdere consensi elettorali. L’assemblea ha voluto intestardirsi nella direzione di un “Liberal Chic correct” che non porta da nessuna parte e ha dimostrato ancora una volta, come la base del partito sia molto divisa. Le premesse non sono certo le migliori per cercare di riprendere i pezzi perduti, chiamasi una valanga di voti persi, in questo decennio, grazie proprio a presidenze non delineate nel pensiero e nella strategia. Quante famiglie di ceto basso e medio sono state perse dal partito che a continue promesse di vicinanza non sono mai seguiti i fatti concreti e la gente, nel segreto dell’urna, poi sancisce il suo verdetto. Il primo test saranno le Comunali nel 2021 e vedremo di che stoffa è fatto il nuovo presidente. Abbiamo l’impressione che il PLRT perderà ancora tanti pezzi con questa votazione che ha sancito la linea ondivaga di questi ultimi anni, che non ha mai pagato in termini di consensi.
Riconosciamo invece alla candidata sconfitta una grande signorilità nell’accettare il verdetto, e per il PLRT la speranza che Natalia Ferrara non demordi e non perda quella verve che ad alcuni non piace, ma a molti è molto simpatica e suscita consenso.
Opinione: ETC/rb