Anche nell’ameno borgo ubicato sulla riva destra del fiume Maggia fra Locarno e Ascona tira già l’aria delle prossime comunali. Con lo stesso zelo con cui ha introdotto il sacco per la raccolta differenziata della plastica e aumentato la tassa base dei rifiuti casalinghi, il Municipio uscente presumibilmente l’unico soddisfatto di quanto armeggiato nella passata legislatura, sta già sbandierando promesse e castelli in aria per l’avvenire. Nel frattempo, dopo essere andato a rotoli il tiro mancino per riusarla come resort dei «nostri ragazzi», l’ex caserma San Giorgio tuttora vuota e senza concreti progetti in vista viene riscaldata a tutta birra per preservarla da «danni strutturali» sprecando come minimo 90’000 litri di olio combustibile all’anno pari a circa 75’000 franchi. Se poi con il pazzesco fattore tassa-consumo del 25:1 si aggiungono i 13’000 per l’acqua potabile, gli 11’000 per l’elettricità, i 4’000 per i contratti di manutenzione e i 20’000 e rotti per gli insensati rattoppi del rudere si arriva più o meno a 125’000 franchi annui, corrispondenti a 20 franchi per abitante o a 50’000 sacchi per la raccolta differenziata della plastica. Scordando che gli enti pubblici dovrebbero per legge fungere da esempio con infrastrutture energeticamente efficienti, l’esecutivo locale continua a sperperare i soldi dei contribuenti e a inquinarne i dintorni con sostanze non certo giovevoli alla salute. Per contro tramite il sito internet comunale, il bollettino Losoneè e i volantini inviati ai nuclei familiari trova sempre un pretesto per richiamare i cittadini all‘uso parsimonioso delle risorse energetiche. Per l’elettorato il 5 di aprile 2020 sarà la volta buona per affidare definitivamente la direzione dei lavori in mano a leve fresche, dinamiche e in linea con i tempi.
Flavio Laffranchi, Losone