L’attuale legislatura volge al termine e con questo atto parlamentare voglio fare un “nodo al fazzoletto” per la prossima legislatura affinché il Governo non dimentichi di dare risposta a quella volontà popolare scaturita il 25 settembre 2016 con il 58% dalle urne.
Dopo l’affossamento dell’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa da parte del Parlamento e del Consiglio federale, anche a livello cantonale abbiamo assistito più o meno allo stesso film.
La legge d’applicazione emersa dalla Speciale Commissione Prima i nostri, doveva essere condivisa da tutti – almeno così tutti i partiti si erano espressi a suo tempo – ma, purtroppo, invocata una (presunta) mancanza di rispetto del diritto superiore e dei dogmi laici rappresentati dalla libera circolazione con l’UE, è stata affossata.
Da allora, non si è mossa una foglia e, de facto, i risultati concreti affinché ai residenti in Ticino venga accordata la preferenza (a parità di qualifiche) quando c’è un posto di lavoro vacante, sono pari a zero.
Vale la pena qui di ricordare al nostro esecutivo che “Prima i nostri” è un pezzo di costituzione. Niente di più. Ma niente di meno.
La voce del popolo per noi ha un valore ed è dovere non solo del legislativo, ma soprattutto dell’esecutivo dare una risposta!
Per questo motivo, con la presente mozione, chiediamo all’On.Consiglio di Stato di fare il proprio dovere, senza delegarlo a commissioni del legislativo create ad hoc, proponendo un messaggio per l’applicazione di una norma che esiste nella nostra Costituzione, ma che ancora oggi manca nella sua applicazione.
Lara Filippini,
Tamara Merlo, Boris Bignasca, Sergio Morisoli