Più Donne difende un’idea della politica al femminile, basata sui fatti e sul confronto leale, non su attacchi personali menzogneri.
In tema di salari minimi i Verdi del Ticino se la prendono con Amalia Mirante, ossia l’unica socialista in corsa per il governo che ha aderito fin dall’inizio all’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino”.
I Verdi del Ticino attaccano oggi in modo inqualificabile la sola personalità del PS che a suo tempo sostenne attivamente la campagna per i salari dignitosi. Insieme alle nostre candidate Tamara Merlo e Maristella Patuzzi, infatti, Amalia Mirante fu anche una delle poche persone a impegnarsi direttamente per la campagna nella primavera del 2015. Lo stesso non si può certo dire per gli attuali co-coordinatori dei Verdi che brillarono soprattutto per la loro assenza. Oltretutto il loro attacco va fuori bersaglio, dato che proprio Mirante ha riportato il tema dei salari minimi nella campagna elettorale.
Da chi pretende di mettere il nome su “Salviamo il lavoro in Ticino” ci aspettiamo più fatti concreti e meno attacchi strumentali a chi, a differenza di molti di loro, c’era a promuovere e sostenere il salario dignitoso nella sua lunga, difficile strada.