È una bella estate questa, finalmente quest’anno il sole abbonda e stiamo godendo a piene mani del suo calore, anche la sera tra una grigliata e l’altra.
In questo periodo si possono notare foto sui vari social di persone che prendono il sole alla ricerca di quella tintarella che durante l’inverno possono ottenere solo – come si dice in gergo – “svernando ai Tropici” o con diverse sedute di solarium.
Essere abbronzati però equivale a essere, più o meno, in salute? A quanto pare no! Diversi studi scientifici e un documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2017 , dimostrano che c’è una stretta correlazione tra un’esposizione prolungata al sole, ma ancor di più con l’uso dei dispositivi artificiali per l’abbronzatura (20% in più di ammalarsi di tumore alla pelle – 59% se si comincia con l’utilizzo prima dei 35 anni d’età), e il cancro alla pelle.
I raggi UVB sono i principali responsabili dell’abbronzatura e, in caso di esposizione prolungata, di eritemi, scottature, rossori e persino ustioni, mentre gli UVA rappresentano circa il 95% dei raggi UV e sono presenti in egual misura durante tutto l’anno e nel corso della giornata. Sono meno energetici degli UVB e contribuiscono in maniera minore all’abbronzatura e alla comparsa di eritemi e scottature, tuttavia accelerano il processo di invecchiamento cutaneo, alterando le fibre di sostegno del derma, elastina e collagene, e contribuendo alla formazione di radicali liberi.
La Svizzera, pur non essendo un paese come l’Australia o altri, dove l’incidenza di tale tumore raggiunge cifre purtroppo ragguardevoli, è comunque considerata una “nazione ad alto rischio” (!) per quello che riguarda i tumori della pelle.
Malgrado le numerose campagne di sensibilizzazione per spingere le persone a proteggersi dai raggi UVB/UVA e all’uso moderato dei lettini solari, i casi di tumore alla pelle, con tutte le conseguenze derivanti, a volte anche assai pesanti se non prese per tempo, non cessano di aumentare.
Anche se, secondo un comunicato stampa del 2016 dell’Inselspital di Berna, le campagne di sensibilizzazione si sono rivelate efficaci, è pur vero che ogni anno ca. 25’000 persone contraggono – secondo la Società Svizzera di Dermatologia e Venerologia (SSDV) – forme aggressive di cancro.
Proprio per questo motivo la Confederazione, il 14 febbraio 2018, ha posto in consultazione l’Ordinanza concernente la legge federale sulla protezione dai pericoli delle radiazioni non ionizzanti e dagli stimoli sonori (O-LRNIS), conclusasi il 31 maggio 2018.
Alla luce di quanto sopra esposto, chiedo all’On. Consiglio di Stato di voler rispondere alle seguenti domande:
a) Negli ultimi 5 anni nel Canton Ticino si è assistito ad un aumento dei casi di tumore alla pelle? Se sì, c’è una statistica che ne distingua la tipologia (eccessiva esposizione solare senza crema protettiva/solarium, ecc.)? Quanti minorenni e quanti adulti sono stati colpiti da tale patologia?
b) Come giudica il Consiglio di Stato – in relazione al numero di casi di tumore alla pelle – il feedback della popolazione in merito alle campagne di sensibilizzazione? Si ritiene vada modificata o potenziata tale campagna anche in relazione ai lettini solari?
c) Il Consiglio di Stato si adopera per una maggior sensibilizzazione verso le persone che per professione – durante il periodo primaverile estivo – operano per diverse ore sotto il sole durante l’arco della giornata (es. cantieri privati, cantieri di opere pubbliche, ecc.)?
d) Qual è stata la risposta del Consiglio di Stato alla consultazione sull’Ordinanza Federale sopra summenzionata? In particolar modo per quel che riguarda la Sezione 1 relativa all’utilizzo dei solarium?
e) All’art.3 (sezione 1) cpv2 si sottolinea come il gestore del solarium debba installare e azionare i solarium in modo che le persone di età inferiore ai 18 anni non possano utilizzarli. All’art.4 – solarium senza servizio – si sottolinea come possano utilizzati solo i solarium UV di tipo 3 che, tra l’altro, rientrano anche nell’articolo precedente. Come intende dunque coniugare l’On. Consiglio di Stato – per quel che riguarda i solarium senza servizio – il non accesso ai minorenni con la sicurezza della propria salute?
f) Quanti solarium senza servizio esistono in Canton Ticino? Quali sono le misure di protezione affinché i minorenni non possano usufruire – magari anche per più minuti rispetto al proprio fototipo di pelle – del lettino solare in particolare laddove non esiste servizio?
g) Chi controlla che i lettini solari presenti sul nostro territorio rispettino l’ordinanza, in particolare, la nuova, art.3 cpv 1, affinché un solarium non possa essere utilizzato se, in considerazione dei valori massimi delle bande dello spettro ad azione eritematogena, la sua irradianza efficace totale supera il valore di 0,3 Watt per metro quadrato?
h) All’art.5 – solarium con servizio (UV 1,2,4) – si obbliga il gestore a dotarsi di personale qualificato con una formazione conforme alle norme europee SN EN 16489-1/2 (consultabili a pagamento (!) sul sito www.snv.ch o gratuitamente presso L’Ufficio federale della sanità pubblica). Tali corsi sono già in essere? Il gestore, sezione 1, art. 2, cpv a deve classificare in modo visibile se i suoi solarium sono di tipo UV 1,2,3 o 4. Non si evince però l’obbligo in tale ordinanza di esporre in tale sede, anche qualifiche e competenze di gestori e dipendenti. Cosa intende fare l’On. Consiglio di Stato in proposito?
Lara Filippini (UDC)