Roma 24 aprile.
L’articolo sul reddito di cittadinanza del Professore Mario La Torre, pubblicato sul blog “Good in Finance”, ha alimentato un intenso dibattito che lo hanno visto protagonista di interviste e dichiarazioni.
E’ di questi giorni la notizia che il governo Finlandese ha deciso di chiudere l’esperimento sul reddito di cittadinanza. Esperienza fallimentare che ha portato ad un sistema assistenzialista e di “furbetti”, lontano da quanto programmato in partenza. Oggi si cercano nuove forme di welfare.
In Italia, invece, questo percorso, iniziato con il reddito di inclusione attivato dal Governo Gentiloni, viene riproposto e rivisitato dal M5S con il reddito di cittadinanza di cui su “Guidafisco” troviamo tutte le indicazioni di merito. Eppure, è di poche ore fa la notizia che anche la Banca d’Italia esprime un giudizio critico sul reddito di cittadinanza: “oneroso e disincentiva il lavoro”.
Tutte le televisioni, dedicano spazio a dibattiti sul tema e gli esperti si esprimono spesso dando pareri controversi. Il fatto resta: in Italia sono tantissime le famiglie che non possono contare su un reddito che permetta loro di vivere con dignità. La causa principale è la mancanza di lavoro e lo Stato non riesce più a garantire ai suoi cittadini il diritto al lavoro, all’istruzione, all’informazione o più semplicemente il benessere dei cittadini. L’approvazione di un disegno di legge che contrasti “la povertà” rappresenta un obbligo per l’Italia.
Mario La Torre, Prof. ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università “La Sapienza” di Roma, (in passato membro governativo della Taskforce dei Paesi G8 sugli Investimenti ad Impatto Sociale), nel suo blog “Good in Finance” ha alimentato il dibattito sulle misure di contrasto alla povertà proponendo un’implementazione innovativa del Reddito di cittadinanza: una soluzione che può generare circa mezzo milione di nuovi posti di lavoro all’anno, emancipando i beneficiari del sussidio da una condizione di assistenza sine die ed alimentando, nel nostro Paese, concrete politiche di crescita sostenibile.
Una formula, quella proposta dal prof. La Torre nel suo articolo (https://www.goodinfinance.com/reddito-cittadinanza-fil-rouge-col-microcredito/), e nell’intervista apparsa su Financial Community Hub (http://fchub.it/detail/news/contro-il-rischio-assistenza-usiamo-il-microcredito) che può risolvere l’empasse in atto tra le forze politiche e razionalizzare le strategie di job creation, creando un ponte tra reddito di cittadinanza e microcredito.
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