Lugano, 16 novembre 2017: si è svolta oggi a Cadro l’inaugurazione del nuovo Centro di accoglienza per richiedenti l’asilo “Ulivo”, alla presenza del Presidente CRSS Adriano P. Vassalli, della direttrice CRSS Josiane Ricci, del Direttore del Dipartimento della sanità e della socialità Paolo Beltraminelli e del Sindaco di Lugano Marco Borradori. La nuova struttura ha una capacità massima di 180 posti. Dotata di un servizio sorveglianza (24h/24h), essa dispone di appartamenti differenti tipologie, stanze collettive con blocchi di cucine in condivisione, un locale multiuso, un’infermeria e degli uffici.
L’edificio rispetta tutte le normative vigenti riguardanti il risparmio energetico. Il progetto del Centro è stato curato dall’architetto Sergio Calori di Lugano ed è stato concepito per favorire l’integrazione e l’aggregazione degli ospiti. La speranza e la pace sono i simboli che caratterizzano il Centro Ulivo, un nome ricco di valori.
È proprio a fianco dell’albero di ulivo appositamente piantato, tra i voli delle colombe e dei palloncini portatori di messaggi di speranza, che si è svolto il taglio del nastro affidato a un’ospite del Centro per minorenni non accompagnati di Castione.
L’inaugurazione di questa nuova struttura è una tappa importante del riassetto cantonale del settore della migrazione previsto dalle Linee direttive della legislatura 2015-2019. L’obiettivo è di raggiungere progressivamente entro il 2020 una gestione razionale e flessibile della disponibilità di alloggi per far fronte alle variazioni di attribuzioni da parte della Confederazione. Di fondamentale importanza vi è inoltre l’attivazione precoce di misure di integrazione sociale e professionale che permettano di ridurre la quota di persone a carico dell’aiuto sociale.
In questa nuova struttura, gestita da CRSS su mandato cantonale del DSS, che nasce anche dall’esigenza di sostituire il vecchio centro di Cadro, ormai vetusto (risalente al 1999), i richiedenti l’asilo beneficeranno di una presa a carico socio-educativa e sanitariaassistenziale che comprende: corsi di italiano per la vita quotidiana, corsi di educazione alla vita in Svizzera (sistema educativo, sanitario, differenze culturali, regole di comportamento), programmi occupazionali, sostegno psicologico e delle attività ludico-ricreative.
I richiedenti l’asilo saranno inseriti in un percorso individualizzato, con valutazioni regolari. I bambini in età scolastica vengono già iscritti nelle scuole comunali e cantonali, in collaborazione con il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport. Durante la permanenza nel centro, circa 6-9 mesi a dipendenza della situazione individuale, sarà messo in atto un processo strutturato di accompagnamento che comprende fasi di socializzazione e d’integrazione.
Con la nuova impostazione l’uscita verso un appartamento potrà avvenire solo se e quando la persona avrà acquisito un buon livello di autonomia e gestione della vita privata. Per questo sarà anche effettuato un bilancio delle competenze che verifica il livello raggiunto in differenti campi: la padronanza della lingua, le competenze in ambiti diversi (abitare, finanze, salute, usi e costumi, ecc.), il comportamento e il grado di indipendenza. Una sfida importante che tiene in considerazione due assi fondamentali: la gestione del post-trauma e la formazione. CRSS è attiva nell’ambito della migrazione da 30 anni, il primo contratto di prestazione risale al 1987. Le strutture attuali in gestione da CRSS sono 5: il nuovo centro di Cadro (180 posti), il centro di accoglienza a Paradiso (65 posti, famiglie e single adulti), il centro di Camorino (70 posti, uomini adulti) e due Centri per minorenni non accompagnati a Paradiso e a Castione (in totale 76 posti, per ragazzi dai 12 ai 20 anni).
Nei centri di CRSS sono presenti 19 nazionalità. Le strutture sono gestite dalla Direttrice Josiane Ricci che si avvale di un team di professionisti in differenti ambiti: mediatori culturali, personale socio-educativoamministrativo, docenti, personale psico-educativo, infermieri, sorveglianti e non da ultimo i preziosi volontari.