In questo delicato frangente per il futuro dell’aeroporto di Lugano-Agno la Sezione PPD e GG Lugano ritiene opportuno lasciare lavorare chi crede nell’importanza e nel ruolo del nostro scalo per la Svizzera italiana e invita il mondo politico e quello economico a voler pubblicamente manifestare il proprio sostegno all’unico aeroporto regionale ticinese e alle persone che vi lavorano.
Tre sono le considerazioni che ci preme fare.
1) In primo luogo non andrebbe mai dimenticato che sono in gioco, direttamente o indirettamente, centinaia di posti di lavoro, molti dei quali ad alto valore aggiunto; e non solo ad Agno, ma anche in aziende site in altre località del Cantone. È per noi del tutto incomprensibile che ci si sia questa estate, giustamente, mostrati tutti uniti nel difendere i 34 posti di lavoro legati alla Navigazione del Lago Maggiore e che invece ora molti si mostrino del tutto insensibili verso la sorte delle molto più numerose persone che lavorano a e con Lugano-Agno.
2) Non andrebbe neppure dimenticato che Lugano ha avviato una strategia di sviluppo che si basa su di una città polifunzionale e che per favorire il successo dei poli congressuale (Campo Marzio), biomedico (Mizar, USI), culturale (LAC) e sportivo (Cornaredo) occorre anche l’aeroporto di Lugano-Agno. Ricordiamoci per esempio che a Lugano si svolge un congresso oncologico di livello mondiale che porta 3000 specialisti a soggiornare nella nostra regione; o che se per ben due volte la nazionale tedesca di calcio è venuta ad Ascona a prepararsi per i mondiali e gli europei (con tutta la pubblicità che ne è seguita) è anche perché c’era l’aeroporto di Lugano-Agno. Il positivo indotto generato per il turismo ticinese (da cui dipendono alberghi, residenze, ristoranti, negozi, ecc.) dovrebbe apparire a tutti evidente.
3) Il Messaggio municipale n° 9610 chiede un credito di CHF 20’102’900 per la costruzione di due hangar per velivoli, la sistemazione del posteggio e l’acquisto di terreni di proprietà privata. Le pressioni di chi vede minacciati i propri interessi non hanno tardato a manifestarsi. Il Messaggio infatti da una parte riordina una situazione fondiaria confusa, rendendo la Città proprietaria dell’intera area aeroportuale; dall’altra prevede un investimento di 5 milioni per la costruzione degli hangar, investimento che genererà maggiori entrate fisse per Lugano di circa mezzo milione di franchi l’anno. Se il progetto andrà a buon fine, sarà possibile in futuro una migliore collaborazione tra pubblico e privato. In ogni caso questo Messaggio municipale non verrà trattato dal Consiglio comunale prima della prossima primavera. E nel caso peggiore, se le cassandre che continuano a gufare contro il futuro del nostro aeroporto l’avranno vinta, si sarà comunque trattato di un investimento redditizio. E allora perché ritirare adesso il Messaggio municipale?
Tra le tante prese di posizione non vi è traccia purtroppo di quella del Cantone, che continua imperterrito a tacere e a fare orecchie da mercante, sfuggendo alle proprie responsabilità. Non è forse vero che la società che gestisce l’unico aeroporto regionale del Ticino, Lugano Airport SA (LASA), è di proprietà per l’87,5% della Città di Lugano e per il 12,5% del Cantone? Eppure il Dipartimento del territorio non prende in alcun modo posizione, mostra di disinteressarsi completamente della faccenda e anzi si fa promotore di un piano viario che visibilmente ostacola le normali operazioni aeroportuali. Perché?
Mercoledì è un giorno importante per il futuro dell’aeroporto: ci sarà la prima seduta del nuovo Consiglio d’amministrazione e verosimilmente verrà nominato il nuovo direttore dello scalo. Toccherà in primo luogo a lui discutere con le compagnie aeree e trovare le giuste strategie per ampliare l’offerta dei voli da Agno.
La Sezione PPD e GG Lugano assicura il proprio sostegno alle persone impiegate all’aeroporto e ai vertici di Lugano Airport e si augura che lo scalo luganese possa essere rilanciato a favore di tutto il Cantone.