Ieri sera, a ricevere il “Lifetime Achievement Award-Parmigiani”, l’attore tedesco Armin Mueller-Stahl. Il premio viene attribuito alle personalità cinematografiche dall’intensa carriera.
Presentato poi il cast del film da li’ a poco proiettato: “Dancing Arabs – Il decimo figlio”.
“DANCING ARABS”, regia di Eran Riklis
Israel/France/Germany 2014, Colore, 105′
con Tawfeek Barhom, Yael Abecassis, Ali Suliman.
Prima internazionale.
1991. Stato d’Israele. Le vicende personali e umanissime di Eyad, ragazzo arabo-palestinese, si intrecciano a quelle di Yonathan, ragazzo ebreo gravemente malato di distrofia muscolare.
Eyad conosce il suo amico nel prestigioso istituto ebreo, al quale ottiene l’accesso, grazie alla propria genialità nello studio.
Non è semplice per lui adattarsi in un college a prevalenza ebraica, dove però, con coraggio ed umiltà, durante le lezioni fa valere il proprio punto di vita ogni volta che può. Il giovane avrebbe rinunciato alla borsa di studio, ma per il padre, il suo successo scolastico rappresenta l’unica occasione di riscatto sociale in una vita amara.
I giovani, seppur di differente etnia, si mescolano spesso nelle serate nei locali, e stringono amicizia al di là delle divergenze politiche o nazionalistiche, accomunati dalla solidarietà che nasce dal sentirsi, da entrambi i lati, nella condizione di subire una condizione non scelta.
Questo, nonostante i locali giovanili diventino spesso luoghi dove mettere anche in musica la voce della contestazione.
Eyad si innamorerà, ricambiato, di Noemi, anche lei ragazza ebrea e la loro, in barba ai professori, pare essere un’autentica storia da Romeo e Giulietta moderni.
La vita scorre, tra le difficoltà per un giovane arabo di affermarsi, gli allarmi alla radio e le esercitazioni a scuola in caso di attacco, e non pochi stratagemmi, al limite della legalità, per superare gli ostacoli.
Al di là però della scuola e della vita che si cerca di ritagliarsi il piu’ normale possibile, Ayed capirà che un amore piu’ essere soffocato dalle difficoltà e dall’egoismo; ma che ciò che si fa per un amico rimane per sempre dentro di sé e trasforma un adolescente in un uomo.
Proiettato alla presenza dell’attore protagonista, vincitore del Pardo Alla Carriera, Jean-Pierre Léaud.
LE PORNOGRAPHE, regia di Bertrand Bonello
Francia/Canada, 2001. Colore, 108′
Con Jean-Pierre Léaud e Bernadette Lafont
Jacques Laurent è un regista votato ai film erotici, con l’intento di renderli artistici e raffinati.
Purtroppo il mercato ha iniziato la sua rapida corsa al guadagno facile e per lui iniziano le pressioni per rendere i film sempre piu’ volgari e intrisi di sesso a rapido consumo.
Parallelamente, la sua crisi matrimoniale e il difficile rapporto con il figlio adolescente, che non accetta la professione paterna, aggiungono problemi su problemi alla già pesante vita dell’uomo, che passa le giornate lavorative a dirigere con occhio freddo scene hard e a dispensare direttive e, a volte, persino consigli paterni, ad attori alle prime armi.
Qualche scena al limite della crudezza è inclusa nel “pacchetto”.
Nella vicenda, il contrasto con l’amore puro e giovanile del figlio con la compagna di banco, che colora la fotografia del film dei tenui colori di un tramonto in motorino.
L’amore è l’unico motivo? Ma soprattutto, quanta pornografia c’è, a volte, nascosta nelle intenzioni di tanti insospettabili?
Fotogallery della seconda serata:
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Foto e recensioni di Monica Mazzei
addetta stampa eventi www.ETiCinforma.ch
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