Le ragioni della costituzione del Comitato per il SÌ
Le ragioni del SÌ
Le possibili conseguenze del voto popolare
Con le tasse causali non si fa cassetta!
Mercoledì 1 Febbraio a Bellinzona è stato costituito ufficialmente il Comitato per il SÌ alla tassa sul sacco, che si pone l’obiettivo di informare la popolazione della bontà della tassa sul sacco per le finanze famigliari, le finanze pubbliche e per l’ambiente. Il Comitato promosso da OKKIO – Osservatorio per la gestione ecosostenbile dei rifiuti – è sostenuto trasversalmente da più associazioni, forze politiche, enti comunali e singoli cittadini di diverse sensibilità politiche.

La necessità di questo Comitato è sorta dal successo del referendum contro la decisione del 9 novembre 2016 del Parlamento cantonale che ha approvato alcune modifiche della legge federale sulla protezione dell’ambiente (LALPAmb) con lo scopo di chiarire le modalità per definire il prezzo del sacco dei rifiuti in modo unificato in Ticino.
I “referendisti”, con una ben orchestrata disinformazione stanno influenzando in modo negativo un numero importante di cittadini. Per questa ragione, il Comitato si prefigge di riuscire a controbattere alla disinformazione con i fatti e argomenti adeguati e veritieri.
A questo scopo sono già stati elaborati alcuni documenti che permetteranno di fornire un fitto argomentario a favore della tassa causale: oltre ad un Vademecum sulla tassa sul sacco già presentato in estate, è stato presentato un vero e proprio modello di regolamento per i Comuni per la tassazione dei rifiuti con indicazioni più dettagliate per gli amministratori locali e che contiene indicazioni teoriche e pratiche relative all’emissione delle tasse. Inoltre, è stato illustrato – dati alla mano – come l’applicazione dell’auspicato modello di regolamento dei rifiuti possa portare anche a Lugano un risparmio per famiglie e finanze comunali, nonché una riduzione dei rifiuti bruciati all’Inceneritore di Giubiasco.
Per il Comitato del SÌ, i cittadini hanno il diritto di pagare solo per i rifiuti da loro stessi prodotti. Per garantire questo, è necessario allinearsi ai principi federali già in vigore, e introdurre una tassa causale per la raccolta e smaltimento dei rifiuti. Non applicare tassa causali come la tassa sul sacco vorrebbe dire negare un diritto ai cittadini.
La tassa sul sacco stimola un comportamento virtuoso, il quale, dati alla mano, incita i cittadini a separare il più possibile i loro rifiuti, favorendo una diminuzione dal 35% al 50% dei rifiuti bruciati all’Inceneritore di Giubiasco. In questo modo, oltre agli importanti benefici sul lato ambientale e sanatirio, la tassa sul sacco permette anche un notevole beneficio finanziario per Comuni e famiglie poiché riduce la quantità di rifiuti solidi urbani smaltita presso l’Inceneritore di Giubiasco a 180.- a tonnellata a favore di rifiuti separabili come vetro, carta, alu e vegetali, il cui costo di smaltimento varia dai 5.- ai 38.- alla tonnellata.
L’auspicio è che l’introduzione su tutto il territorio di una tassa causale possa poi essere inserita in regolamenti dei rifiuti comunali rispettosi degli obiettivi e dei principi contenuti nella Legge sulla protezione dell’ambiente, e cioè causalità, equivalenza, copertura dei costi e trasparenza.
Qualora il popolo confermasse la scelta del parlamento pronunciandosi per il SÌ in maggio, I Comuni che ancora non hanno una tassa causale, non avranno più nessun alibi, e dovranno adeguare i loro regolamenti sui rifiuti e introdurre una tassa base e una tassa sul sacco, conformi alla legge. Per i Comuni che invece già hanno la tassa causale, molti dovranno adeguare il costo del sacco e correggere la tassa base.
Qualora invece il popolo seguisse i “referendisti” l’obbligo di introdurre la tassa sul sacco rimane in vigore! Infatti, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il Referendum non mette in discussione il principio di dover introdurre in tutti i Comuni la tassa sul sacco. Di conseguenza i Comuni senza la tassa sul sacco, dovranno comunque adeguare i loro regolamenti e prevedere sia una tassa base sia una tassa causale se non vorranno ritrovarsi con numerosi ricorsi di cittadini che contesteranno le bollette in quanto prive di base legale.
La legge parla chiaro: con le tasse si coprono i costi del servizio, non di più e non di meno. Questi costi devono essere trasparenti e accessibili a tutti. Qualora ce ne sarà bisogno, sarà compito dei rappresentanti dei cittadini che siedono nei consessi comunali e dei cittadini stessi a contestare un ammontare di tasse eccessivo.