In un momento, come quello attuale, di incertezza economica e di scarsa creazione di nuovi posti di lavoro, la Riforma III dell’imposizione delle imprese propone una serie di misure ponderate e concrete per aumentare l’attrattività del nostro territorio nei confronti delle imprese multinazionali. Adeguando le nostre norme fiscali alle consuetudini entrate in uso a livello internazionale, infatti, si rafforza la certezza del diritto per le nostre imprese che sono spesso a contatto con controparti estere. Inoltre, gli incentivi all’innovazione contenuti nella riforma, quali ad esempio la defiscalizzazione degli investimenti, sono pensati per incrementare la produttività e attirare aziende ad alto valore aggiunto e contenuto innovativo.
E’ opportuno sottolineare che l’Associazione dei Comuni Ticinesi (ACT) non è contraria alla Riforma III. I Comuni ticinesi hanno esposto le proprie preoccupazioni per quanto riguarda le minori entrate fiscali e chiesto al Governo cantonale un chiarimento sul sistema di compensazione (i cantoni riceveranno 1.1 miliardi di franchi dalla Confederazione). Il Governo ha comunque tenuto a sottolineare che i Comuni non saranno dimenticati. Le domande, legittime, sollevate dall’ACT possono dunque trovare una chiara risposta. In primo luogo si consideri che quei comuni che si oppongono alla riforma, lo fanno sulla base di un ragionamento puramente contabile, che trascura il medio e lungo termine. L’economia è tuttavia dinamica, non immutabile. E’ dunque opportuno adottare una visione strategica, piuttosto che concentrare l’attenzione sui risultati di brevissimo termine.
La maggior parte dei Cantoni non ha previsto compensazioni per i Comuni nel caso in cui la riforma entri in vigore; questo perché essa ha un costo anche per i Cantoni stessi. Il Cantone prevede tuttavia di intervenire sul sistema perequativo, allo scopo di eliminare eventuali temporanei squilibri nelle finanze comunali.
Inoltre, le misure sociali proposte dal Governo non avranno alcuna incidenza finanziaria per i Comuni, in quanto saranno finanziate direttamente dai datori di lavoro. Il governo non potrà sottrarsi dunque dal chiamare al tavolo di discussione gli Enti locali al momento della presentazione del messaggio sull’applicazione della riforma nel nostro Cantone. A seguito della Riforma III delle imprese non vi sarà alcun aumento della fiscalità per le persone fisiche, le quali dunque non registrerebbero nessun effetto negativo in seguito all’entrata in vigore della Riforma III delle imprese.
Alain Scherrer, Sindaco di Locarno