Una riduzione dell’imposizione fiscale per la salvaguardia dei posti di lavoro
Soluzioni per il lungo termine che riflettono coraggio e innovazione per il futuro
Si è conclusa a Berna per il Gruppo liberale radicale la sessione estiva che ha messo sul tavolo delle Camere un programma ricco di temi importanti per il Ticino tra i quali la Legge sulla riforma III dell’imposizione delle imprese, il Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA), l’Accordo sulla libera circolazione e l’estensione alla Croazia, e la Politica migratoria. Il PLR si felicita per le decisioni prese dagli Stati e dal Nazionale, che permettono alla Svizzera di rafforzare la competitività, preservandone la prosperità, garantendo l’attrattiva della piazza economica svizzera e ticinese e le opportunità di investimento e sviluppo.
Per una piazza economica ticinese forte: fare impresa è il motore del benessere
Nel rispetto del federalismo è giusto che i Cantoni abbiano un ampio margine per l’attuazione della riforma III dell’imposizione delle imprese, una riforma indispensabile per preservare le condizioni quadro atte a garantire la sicurezza giuridica e a mantenere una piazza economica competitiva, a garanzia della prosperità. “Grazie a questa riforma – afferma il capogruppo Ignazio Cassis – evitiamo la partenza di importanti gruppi industriali, anche dal Ticino, che assicurano posti di lavoro qualificati e introiti fiscali fondamentali anche per la sicurezza sociale”. Il PLR saluta perciò positivamente il varo da parte del Parlamento federale di questa importante riforma, resa possibile da un’azione concertata dal Gruppo parlamentare PLR. Tanto più valida risulta ora l’iniziativa cantonale liberale radicale “Rilancio fiscale 2015-2018” del 2013, che sostiene una politica fiscale accorta con una visione globale a medio-lungo termine, per poi realizzarsi a tappe. Il PLR ticinese propone una riduzione graduale dell’imposizione fiscale degli utili delle aziende passando progressivamente dal 9% al 6.5% entro al massimo 4 anni dall’entrata in vigore della riforma a livello federale.
FOSTRA: per una rete di strade nazionali capillare e completa
Dopo che il popolo ha spazzato lo scorso 5 giugno l’iniziativa “Vacca da mungere”, il Consiglio nazionale ha approvato quello che avrebbe potuto esserne il controprogetto: la creazione di un Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA), finanziato con il 60% dei proventi delle tasse sugli olii minerali, che permetterà di migliorare la rete stradale svizzera e i programmi del traffico degli agglomerati urbani. Insieme con il Fondo di finanziamento e ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria (FAINF) la Svizzera si dota così di una solida struttura per migliorare la mobilità su strada e ferrovia, favorendone l’integrazione e non l’opposizione. Anche questo successo al Nazionale è stato possibile grazie all’importante opera di mediazione del gruppo PLR. Ora che ci sono le premesse, è più che mai auspicata la realizzazione del collegamento veloce A2-A13 per il Locarnese, unico agglomerato della Svizzera a non essere ancora connesso alla rete delle strade nazionali. Ricordiamo in questo senso l’iniziativa cantonale Pini-Dadò, già approvata dal Gran Consiglio contestualmente all’approvazione dell’anticipo del credito di progettazione del collegamento veloce.
Avanguardia nella ricerca e nell’innovazione con Horizon 2020
Con il sì all’ampliamento alla Croazia dell’accordo sulla libera circolazione, seppure a condizioni restrittive, il Parlamento ha aperto la strada al Consiglio federale per accelerare la ricerca di un compromesso con l’UE per poter attuare l’iniziativa contro l’immigrazione di massa senza compromettere un tassello centrale della nostra ricerca, il programma europeo Horizon 2020, fondamentale per assicurare innovazione e sviluppo alle nostre imprese. Parimenti si potrà preservare il programma di scambi di studenti Erasmus+ per la formazione, ben noto a molti studenti ticinesi. Una notizia importante per il Ticino, i cui istituti di ricerca USI e SUPSI beneficiano ampiamente dei fondi europei per la ricerca e lo sviluppo che innova anche il tessuto delle piccole e medie imprese. Il Consiglio federale potrà tuttavia procedere definitivamente soltanto quando sarà trovata una soluzione con l’UE sulla questione della libera circolazione. Nel corso dell’anno questo tema resterà prioritario nell’agenda.
Una politica d’asilo severa ma giusta, legata a una forte pressione migratoria
L’anno scorso, il numero di domande d’asilo in Europa è fortemente aumentato: è ormai quasi una certezza che sarà lo stesso anche per la Svizzera. Il PLR esige che vengano messe in pratica delle misure concrete per far sì che il sistema d’asilo svizzero possa far fronte alla questione al meglio. Il Consiglio federale deve essere più severo nei confronti dell’accoglienza e trovare nuovi accordi con i principali Paesi di origine dei migranti. I liberali radicali ritengono che siano necessarie anche delle misure d’integrazione più conseguenti e delle sanzioni per chi non le rispetta.