Solidarietà agli scalpellini
La lotta dei lavoratori del granito per un Contratto Collettivo di Lavoro dignitoso gode del sostegno del Partito Comunista della Svizzera Italiana che lamenta forti pressioni e minacce da parte del padronato per frenare l’adesione allo sciopero svoltosi nella giornata di oggi. I diritti democratici dei salariati restano, come sempre, fortemente limitati e assicurati addirittura da agenti di sicurezza privati. E, nonostante le belle parole, la politica, sempre attenta a far pagare la crisi alle fasce popolari, evita di dare risposte serie ai temi sociali concreti.
Già nel dicembre 2011 il nostro Partito aveva lanciato l’allarme unitamente ai sindacati, solidarizzando con le maestranze del settore: privati del CCL, infatti, gli industriali hanno mano libera per aumentare gli orari settimanali di lavorio, diminuire le vacanze, abolire la tredicesima e obbligare gli operai al lavoro nei week-end.
L’attitudine socialmente irresponsabile delle industrie del settore va fermata con lo sciopero ma anche attraverso un deciso intervento del Consiglio di Stato. Il governo non si nasconda e anzi obblighi in ogni settore professionale una contrattazione collettiva con clausola vincolante di obbligatorietà generale.
Successivamente rivendichiamo che le norme di legge, attualmente favorevoli solo al padronato, vengano aggiornate secondo gli standard del CCL più favorevole agli operai.
Partito Comunista
M. Ay, segretario