Le Comunali hanno ancora quel fascino del recarsi in comune, guardare in faccia i candidati e poi nel segreto fare il gesto Sacro, che è eleggere quelle persone che dovranno rappresentarci. Strano ma vero, i conti dei comuni piangono, ma a due settimane prima delle elezioni i consuntivi escono quasi tutti in nero, a fronte di preventivi catastrofici. Segno evidente che la contabilità non è una scienza ma una fantasia al servizio di chi chiede il rinnovo del potere. Dunque ancora un buon 90% ha il “boccino” in mano e potrebbe, sarebbe ora, cambiare indirizzo ad una tendenza che in questi ultimi anni ci ha portato su sabbie mobili, tanto che si tagliano servizi sociali a favore della popolazione, per privilegiare milioni a favore di alcune nicchie già di per se stesse ricche. Notizia dell’altro giorno che le promozioni Arcobaleno non verranno più fatte per mancanza di fondi, è a perderci sono sempre le famiglie con figli che abitano dislocate dai centri. Tanti esempi avremmo di una gestione a una via unica, che non tiene presente delle vere necessità delle famiglie, ma che privilegia gruppi che non avrebbero bisogno di sostegno, solo per il gusto che fa molto IN dare soldi a chi ne ha già, mentre si ritiene che gli aiuti al ceto basso non portano in risposta alcun riscontro economico. Questa è la logica nei comuni, in particolare quei comuni poveri, a cui noi elettori abbiamo in mano una grande opportunità: male per male tanto vale nominare nuovi nostri rappresentanti, giovani, donne, facenti parte di classi sociali variegate, per vedere e valutare poi che politica sociale si può ancora fare e che non vogliamo più vedere i nostri soldi spesi troppo allegramente con la scusa che portano indotto sui posti di lavoro ed economicamente. Questo indotto promesso da oltre venti anni dalle autorità non è mai arrivato. O non ci dicono la verità, sapendo di non dirla, o vogliono favorire gruppi di poteri per loro scopi personali. A queste dinamiche, dove la famiglia ha estreme difficoltà, noi consigliamo veramente di sostenere quelle persone che sono indipendenti da ogni logica di lobby anche locale. Avendo persone che ci rappresentano che non sono “invischiate” in altri legami diretti ed indiretti con affare economici, avremo forse la garanzia che le loro decisioni, a cui si può o non può essere concordi, siano almeno decisioni dettate dalla buona fede e dalla volontà di fare il meglio per la popolazione. Pensateci che quando voterete le solite persone da anni al potere, che fate male al vostro comune privandolo della grande opportunità del cambiamento. Il cambiamento non vuole dire votare i soliti politici da anni a questa parte o peggio ancora politici in pensione che desiderano rientrare in politica comunale, tanto per occupare il tempo. La gente non ha bisogno di questa concezione della politica ma necessita innovazione e soluzioni concrete, tutto il resto non serve a nulla. (ETC/rb)