I rappresentanti di MontagnaViva hanno valutato i risultati delle recenti elezioni federale ritenendosi soddisfatti dei consensi ottenuti, con 1.41% e ca 12’869 voti per il Nazionale e con circa il 6% dei suffragi e 6838 voti per gli Stati. MontagnaViva si attesta sui risultati ottenuti nelle elezioni di aprile che hanno portato un proprio rappresentante in Gran Consiglio. Se si considera l’alta pressione sull’elettorato effettuato dalle forze politiche in gioco oggettivamente non si poteva sperare in migliori risultati. Si ringraziano tutti coloro che ci hanno sostenuto in questo cammino per aiutare a mettere “il Virus della montagna” nella testa della gente. Vediamo di continuare su questa strada! La stampa cantonale ha rilevato una piccola flessione rispetto ai risultati 2011. Il miglior risultato era dovuto essenzialmente alla novità dell’idea di MontagnaViva e forse ad eccessive attese di quanto, in effetti, si può poi realizzare. Non da ultimo si rileva che nelle nostre zone periferiche e di montagna si sta vivendo un preoccupante momento di scoramento e di sfiducia rispetto all’imminente futuro.
In linea generale si costata che alla nascita del movimento nel 2011 i temi proposti per una nuova e diversa politica verso la Montagna, le Valli e le zone periferiche erano state definite in gran parte utopistici e senza significato. Il vero successo di MontagnaViva, che va di là dei risultati elettorali, sta nel fatto che le misure proposte dal Movimento sono oggi cavalcate e ricopiate a piene mani dai maggiori partiti storici. Questa condivisione per lo sviluppo attivo, il mantenimento della popolazione e di posti di lavoro nell’80% del territorio ticinese, allarga la base politica di condivisione per risolvere queste problematiche alla radice. Si auspica che non siano infine le solite rilevanze elettorali che sono poi abbandonate a votazioni concluse. Un tema importante non è ancora stato affrontato e si tratta della preconizzata creazione del Dipartimento Montagna, catalizzatore di tutte le politiche e misure di politica regionale e montana.
Considerati questi risultati concreti ottenuti nel lavoro realizzato in questi ultimi quattro anni, confermato in parte nei recenti appuntamenti elettorali, si ritiene un esercizio inutile partecipare alla votazione di ballottaggio per il rinnovo dei due rappresentanti al Consiglio di Stati. Per quanto ci concerne non vediamo un esercizio utile continuare per settimane a discutere su tematiche pur importanti quali l’applicazione della votazione del 9 febbraio, frontalieri, bilaterali, profughi senza tra l’altro risolvere alcunché, se non sollevare facili suscettibilità popolari di facile pregnanza elettorale. Altro paio di maniche sarebbe affrontare problematiche importanti quali la gestione del nostro territorio e il suo futuro, dibattere su cosa stiamo (o non stiamo) facendo per il dopo AlpTransit (con la problematica irrisolta della Stazione Ticino), la grave crisi del turismo che pur è oltre il 20 % dell’indotto cantonale, la difesa del rischio smantellamento delle forze idriche e idroelettriche (altro settore importane della nostra economia, specialmente nelle periferie), il futuro energetico del Cantone e come sfruttare la grande offerta di biomassa offerta dai nostri boschi. Sono questi alcuni esempi di quanto non è mai proposto nei dibattiti attraverso i nostri media.
Tenuto conto di queste considerazioni si conclude che questa partecipazione al nuovo tenzone elettorale non porterà altri nuovi benefici tangibili alla causa della Montagna. Nello stesso tempo chiederà sforzi personali a chi è coinvolto, impegno che si preferisce concentrare in altre attività concrete quali quelle attinenti all’attività nel Gran Consiglio.
Comunichiamo quindi che MontagnaViva non parteciperà alla votazione di ballottaggio del 15 novembre.
Coloro che seguono il nostro Movimento ci chiederanno chi sostenere in questa elezione agli Stati.
MontagnaViva pone ai candidati alcune domande in merito alle loro posizioni su alcuni dei temi che stanno particolarmente a cuore al nostro Movimento:
· Non ritiene che l’attuale politica di sviluppo regionale sia da rivedere e se sostiene lo spostamento di posti di lavoro qualificati nelle regioni di montagna (Confederazione, Cantoni, Regie federali),
· Problema costruzioni fuori zona (Rustici) quali misure da adottare per modificare la legge federale sulla pianificazione del territorio per adattarla alle condizioni locali regionali e se sostiene la “sanatoria” per risolvere una situazione degenerata a causa del disimpegno dell’ente pubblico,
· Che cosa propone in concreto per evitare lo smantellamento dell’industria idroelettrica e che pensa di un “ridotto energetico nazionale”,
· L’avvento di grandi predatori nell’arco alpino sta creando un nuovo motivo di abbandono di popolazione e di attività nelle regioni di Montagna, specialmente quelle della pastorizia e dell’alpeggio,. Quali misure prospetta? Conviene che la “dichiarazione di Berna” a 25 anni dal suo varo deve essere ridiscussa?
· Cosa propone per rilanciare l’alto Ticino nel dopo AlpTransit? Sostiene il collegamento tra Alta Val Leventina e Alta Vallemaggia? Il transito sul San Gottardo sul Lucomagno durante tutto l’anno?
Sulla base delle risposte che i Candidati crederanno dare gli aderenti di MontagnaViva valuterà a chi vale la pena dare sostegno con un voto utile.
Per MontagnaViva
Germano Mattei, coordinatore