Il Governo fa marcia indietro dando seguito alle richieste di Polli (PLR) e Franscella (PPD)
Il Consiglio di Stato e in particolare il DECS, hanno dovuto rivedere la propria posizione riguardo a una presunta incoerenza tra Legge e Regolamento di applicazione delle scuole comunali. Grazie al tempestivo intervento dei deputati Maristella Polli (PLR) e Claudio Franscella (PPD), è stato possibile garantire l’autonomia agli Enti locali e ridimensionare la voce di spesa come richiesto dal Gran Consiglio.
Il Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport (DECS), rispondendo a un’interrogazione recentemente presentata dai deputati Maristella Polli (PLR) e Claudio Franscella (PPD) dal titolo “Fatto il regolamento… gabbata la legge!” del 17 agosto 2015 ha ammesso un’incoerenza da parte del Consiglio di Stato nell’interpretare alcuni articoli nel Regolamento in questione.
Si ricorda che, nel corso della sua seduta del 24 settembre 2013, il Gran Consiglio aveva approvato le modifiche della Legge sulla scuola dell’infanzia e scuola elementare respingendo il progetto governativo riguardante il numero massimo di allievi per classe a 22. In quell’occasione il Parlamento aveva deciso di dare la facoltà ai Comuni di assumere – per tutto o per parte dell’anno scolastico – un docente di appoggio a orario parziale in tutte le classi problematiche con più di 22 allievi (prima questa facoltà non era data in quanto era esclusivamente il Dipartimento a decidere).
Il Regolamento emanato dal Governo qualche settimana dopo questa decisione diceva però “che per le sezioni di scuola elementare con tre o più classi il Municipio deve far ricorso al docente di appoggio” quando invece la legge dava la facoltà decisionale all’autorità comunale.
A seguito di questo atto parlamentare il Governo ha quindi dovuto rivedere la sua posizione e fare marcia indietro ammettendo quest’incoerenza. Il 2 settembre 2015 ha quindi modificato il testo del Regolamento (art.30 cpv 2) nel senso richiesto dai due deputati al fine di dare continuità a quanto deciso dal Gran Consiglio.
Grazie quindi ai due parlamentari del PLR e del PPD si è riusciti ad evitare un “abuso” di competenze da parte del DECS e del Consiglio di Stato che avrebbe portato ad importanti costi aggiuntivi.