Un sospirone ieri per Lugano-Basilea dove non sembra sia capitato il cataclisma che ci avevano descritto. Meglio così. Intanto quasi 300 agenti della comunale e della cantonale hanno dovuto presidiare il tragitto dei tifosi basilesi dalla stazione a Cornaredo e vice versa. Prevenzione va benissimo, ma alla fine chi paga queste misure di sicurezza per una partita dove sono solo 6000 spettatori. Nessuno ce lo dice, o se ci dicono ci sparano mezze verità, solo per non far vedere come gettiamo i soldi pubblici dalla finestra. Ma la stessa cosa si potrà dire dell’hockey ticinese e di altri sporto, senza neppure mirare alle partite di massima lega. Assistete ad una partita dei piccoli di qualsiasi club di calcio ticinese, o dei campionati minori e vi renderete conto come la violenza affiori ad ogni nulla. Sarà la frustrazione di un periodo difficile per la popolazione, sarà il constatare come per alcuni il mondo gira bene e per la popolazione, oltre che lavorare con dedizione, la fine del mese giunge in fretta e con le finanze famigliari sempre in rosso, non lo sappiamo.
Noi non lo sappiamo ma per ammissione di un dirigente maximo di un club di Hockey ticinese di serie A gli è scappato che per la sicurezza spendono ben fr 200’000 a stagione. Neanche abbastanza per garantire un minimo di decoro sulla sicurezza. Ma i poliziotti della cantonale, le spese di danni causate dai tifosi alle casette adiacenti e tutto il disagio di tifosi incivili, ha dei costi, non quantificabili, o meglio che non si vogliono quantificare. Abitare vicino ad una pista di ghiaccio e trovarsi dopo ogni partita nel proprio giardino lattine di birra vuote, macchine rigate e vomito come escrementi sui muri, non pensiamo sia una bella immagine per il movimento sportivo ticinese. E i costi derivanti li dovranno pagare tutti i cittadini con i soldi pubblici. Basti pensare che a supporto di questo “schifo” (il rovescio della medaglia della parola sport) il cantone e i loro parlamentari elargiscono milioni a fondo perso per la costruzione di cattedrali nel deserto, facendoci credere a indotti stratosferici che risolleveranno una regione intera dalla crisi che attanaglia la popolazione. Riprendiamo a parlare di classe operaia, provocatoriamente, ma grazie a tutte le novità e strategie dei guro dell’economia abbiamo fatto un balzo indietro di almeno 20 anni. Vorremmo vedere famiglia con bambini anche piccoli, andare nei vari stadi a assistere alle partite, con gioia e spensieratezza e non con l’angoscia di ricevere al termine della partita qualche sassetto di magari un kg in testa rischiando la vita. Per non parlare dei petardi o dei fumogeni, proibiti ma che ad ogni partita vi è qualcuno che li lancia. Significa che qualcuno riesce a portarli in pista e significa che la sicurezza della pista stessa è lacunoso sotto ogni punto di vista, ergo, fr 200’000 a stagione spesi per la sicurezza sono una cifra ridicola. Ma ad ogni presentazione di nuova stagione, i vari responsabili dei club, si dilungano a parole sulla sicurezza, sapendo benissimo di essere scoperti. Non si può bere in pista alcoolici, le piste sono piene di tifosi con i bicchieri in mano che bevono. Non si può fumare eppure i tifosi fumano, non si può gettare fumogeni, e anche alla presentazione estiva, qui lo diciamo perché abbiamo le fotografie, in alta leventina, nel catino chiuso a 34 e più gradi vi è stato lo spettacolo di luci di fumogeni, mettendo a serio rischio tutti i presenti. <la dirigenza? Niet !
Siamo entusiasti dello sport, ci piace lo sport come piace a tutti i ticinesi, con fedi diverse, per fortuna, ma questo non giustifica gesta inconsulte che mettono a potenziale rischio la vita altrui. Qui vorremmo vedere le dirigenze intervenire con il pugno di ferro, con sanzioni anche impopolari ma efficaci, se necessario anche giocare a porte chiuse …. L’anno passato abbiamo assistito a scene incresciose in quel di Lugano, con lamette di barba sui sedili, atti inqualificabili e che meritavano sanzioni. Ebbene la dirigenza bianconera ha di certo stretto la vite per evitare il ripetersi di queste gesta vigliacche. Possiamo dire che in parte vi è riuscita. Un plauso. Ora ci avviamo verso la stagione degli sport invernali che però surriscaldano gli animi, cerchiamo tutti di tenere un comportamento educato e nei canoni della decenza. Tra l’altro, il gesto migliore di attaccamento al proprio club, è proprio quello di comportarsi bene, di tifare in maniera civile, evitando al club stesso sanzioni pecuniarie e non che indebolisco le finanze dei club stessi. Il nostro è una speranza, speriamo sia in divenire realtà e che si possa accorrere in massa con i propri figlioletti ad assistere alla prevalsa del sport giocato su quello della violenza. (ETC/rb)