Numerosissimi i temi economici, politici e sociali trattati durante l’assemblea annuale dell’agricoltura ticinese tenutasi ad Ambrì, alla presenza delle autorità politiche cantonali. Un’istantanea dell’anno trascorso e di quello in corso, oltre a una panoramica delle sfide e dei problemi per il settore a livello cantonale, ma anche nazionale.
L’80ma Camera cantonale dell’agricoltura si è tenuta alla Gottardo Arena di Ambrì alla presenza di una settantina di delegati dei 33 enti affiliati all’Unione Contadini Ticinesi (UCT) oltre a vari partner e autorità, tra cui anche il “padrone di casa” ovvero il primo Sindaco del nuovo Comune di Quinto Davide Gendotti che ha evidenziato la forte presenza agricola nella regione e la consapevolezza delle sfide con cui il settore è confrontato, sfide per i quali il ruolo dei Comuni è purtroppo limitato.
Il Primo cittadino del nostro Cantone, Michele Guerra, ha confermato come la politica “può e deve fare di più”, concludendo portando “la gratitudine istituzionale per ciò che avete fatto, state facendo e continuerete a fare per tutti”.
Nel suo discorso introduttivo, il presidente dell’UCT Omar Pedrini ha toccato numerosi temi cantonali e nazionali, sottolineando come il 2024 sia stato un anno particolarmente impegnativo in vari ambiti, oltre alla situazione critica del settore latte con la chiusura di LATI e i problemi legati ai grandi predatori. La tragedia occorsa in Valle Maggia alla fine di giugno ha visto un’ottima collaborazione tra le associazioni di categoria e le autorità cantonali per risolvere i problemi pratici creatisi nei giorni e nelle settimane successive. Il Fondo di solidarietà agricola ha raccolto 74’000 franchi di donazioni per le famiglie contadine colpite.
La Camera agraria ha permesso anche al segretario agricolo Sem Genini di presentare le molteplici attività e i progetti dell’UCT, promossi con partner quali Sezione Agricoltura, Fondazione Parco del Piano di Magadino e Divisione della formazione professionale. Questi includono la Rete di aziende formatrici per un apprendistato agricolo in più aziende, il nuovo corso di pastore, la responsabilità sociale d’impresa delle aziende agricole e i progetti di Agroecologia e Sentinelle per la prevenzione del burnout in agricoltura.
In aggiunta a ciò ha riassunto le prese di posizione dell’UCT, ricordando anche i chiari NO popolari all’iniziativa sulla biodiversità e a quella sulla responsabilità ambientale che avrebbero danneggiato il settore in maniera rilevante. I preparativi per la campagna per opporsi alla prossima iniziativa popolare sull’alimentazione, che ripresenta richieste eccessive ripetutamente bocciate alle urne negli ultimi anni, sono in corso.
Ha infine riportato che in numerosi gruppi di lavoro federali si stanno gettando le basi per la politica agricola PA2030, che prevede il passaggio da una politica strettamente agricola ad una agroalimentare globale.
Tra i maggiori problemi che l’UCT e il settore agricolo ticinese sono confrontati quotidianamente, alcuni sono purtroppo ricorrenti. Oltre a quelli oggetto delle rispettive risoluzioni, si segnalano i continui danni da ungulati alle colture. La potenziale perdita di riconoscimento di 500 ettari di bosco pascolato come Superficie Agricola Utile ha causato numerosi problemi e deve essere risolto in tempi brevi.
Il Comitato direttivo dell’UCT ha visto l’arrivo di Lara Ghirlanda al posto di Tanja Bisacca in rappresentanza delle Donne Contadine Ticinesi, aumentando ulteriormente la presenza di nuove generazioni di agricoltori e delle loro sensibilità.
La Camera agraria ha inoltre approvato all’unanimità 3 risoluzioni, proposte da alcuni Enti affiliati e indirizzate al Governo, che riassumono perfettamente alcuni dei problemi più grandi per il settore. La prima, proposta dalla Federazione Ticinese delle Condotte Veterinarie, mira a “rafforzare e beneficiare della presenza fondamentale delle Condotte veterinarie” sul territorio.
Su proposta della Federazione Ticinese Produttori di Latte (FTPL) e dell’UCT stessa, la seconda risoluzione riconosce che “Serve una visione strategica chiara per una filiera del latte ticinese forte – e attuarla” . Anche la risoluzione dell’Associazione per la Protezione del Territorio dai Grandi Predatori (APTdaiGP, sezione Ticino) è stata accolta con particolare attenzione siccome chiede l’”adozione di misure incisive e urgenti contro i grandi predatori per evitare lo sterminio degli alpeggi non proteggibili”. Il vicepresidente dell’associazione Rusconi ha invitato “non i nostri amici e chi già ci sostiene, ma proprio chi non ci sostiene” a riflettere e agire per salvare gli alpeggi ticinesi.
Il Consigliere di Stato Christian Vitta ha espresso la vicinanza del Consiglio di Stato e l’impegno a sostenere il settore agricolo e la necessità di un maggiore riconoscimento del ruolo imprenditoriale, economico e socio-culturale dell’agricoltura ticinese.
Diana Fomasi in rappresentanza dell’Unione Svizzera dei Contadini ha spiegato le diverse modifiche che verranno introdotte a livello federale a partire dal 2026 nell’ambito della formazione di base in agricoltura, che da anni conosce una crescita del numero totale di apprendisti “segno della salute e del continuo interesse per il settore agricolo”.