Manifesto femminista contro EFAS: la nostra salute non è in vendita!
A poche settimane dal voto sulla riforma del finanziamento uniforme delle prestazioni (EFAS), il Comitato femminista dell’Unione sindacale svizzera (USS) e il Comitato femminista del Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitarii (VPOD) pubblicano un manifesto per richiamare l’attenzione sul fatto che EFAS colpirà in modo particolare le donne.
Infatti, la maggior parte del personale, delle persone residenti presso una casa anziani e delle persone che assistono qualcuno a casa sono donne. Non solo, la maggior parte delle donne percepisce redditi modesti, che sono sempre più gravati dai premi pro capite. Le donne sono quindi le grandi perdenti di questa riforma, che accelera la privatizzazione della sanità a scapito dei servizi pubblici.
Le donne saranno particolarmente colpite in quattro modi:
Perché EFAS peggiorerà le condizioni di lavoro del personale di assistenza, la maggior parte del quale è costituito da donne.
Perché EFAS porterà a un declino della qualità dell’assistenza, in particolare nell’assistenza domiciliare e nelle case anziano, e perché le persone che beneficiano di questa assistenza sono per lo più donne.
Perché EFAS rafforzerà un sistema sanitario privatizzato e orientato al profitto, e le persone che prestano assistenza familiare, la maggior parte delle quali sono donne, ne subiranno le conseguenze.
Perché l’EFAS aumenterà ulteriormente i premi dell’assicurazione sanitaria, e a farne le spese saranno le donne con salari bassi.
Per tutte queste ragioni, i comitati femministi dell’USS e della VPOD si opporranno con un NO FEMMINISTA a EFAS il 24 novembre.