1) Chi è Germano Mattei nella vita di tutti i giorni ? (sposata, figli, hobbi, interessi, sport, musica preferita, ecc.)
N.B.: tagliate voi quel che credete superfluo.
Nato il 17 gennaio 1952, giorno di San Antonio, a San Carlo di Peccia/Valmaggia, gioventù nell’azienda agricola familiare e in estate quale “bocia” sugli alpi della Froda in Val di Peccia e Campo la Torba a Fusio. Scuole elementari a San Carlo di Peccia e maggiori a Peccia. Dal 1976 matrimonio con Wilma Patocchi da Peccia, risiedo a Cavergno. Padre di due figlie e due figli oramai maggiorenni, nonno di quattro splendidi nipotino/e.
Nel 1977 diploma di Architetto STS/SUP a Lugano Trevano, in seguito con Studio professionale a Cavergno: la sfida di sviluppare un’attività economica in una Valle alpina! La mia attività è da sempre suddivisa tra privato e pubblico.
• 1967 Fondatore con alcuni amici del Gruppo Giovani valle di Peccia, con animazioni vallerane, gruppo di teatro quale regista e attore, inizio del Torneo calcistico amatori della valle di Peccia.
• 1970-1978 Presidente dello Sci club Pizzo Castello in Valle di Peccia.
• 1976-1986, Segretario animatore della Regione di Montagna Locarno e Valmaggia.
• 1976-1988 V. Presidente e poi Presidente dell’Ente turistico di Valmaggia.
• 1990-1994 Segretario animatore della Fondazione Valle Bavona.
• 1985-1992 Municipale e Vicesindaco del Comune di Cavergno; 1980-1985/2007-2009 Consigliere Comunale a Cavergno (di cui sono stato Presidente) e dal 2012 Consigliere comunale nel Comune aggregato di Cevio.
• 1983-1997 Membro dell’Ufficio patriziale del Patriziato di Peccia, poi segretario sino al 2009.
• 1988-2012 Membro di Direzione Gruppo Svizzero regioni di montagna SAB (nel 2012 designato Membro d’onore) e della Fondazione Svizzera per la tutela del paesaggio.
• Dagli inizi degli anni ’80 membro della Commissione Cantonale del legno.
2001-2007 Presidente Federlegno Ticino.
• Da un ventennio Membro CD e Vicepresidente per un quadriennio dell’Alleanza patriziale ticinese (ALPA). Dal 2008 Membro della Commissione cantonale per il Fondo di aiuto patriziale.
• Ho contribuito alla promozione dell’artigianato del Ticino, quale fondatore dell’Associazione Artigiani di Valmaggia, Membro della Commissione consultiva cantonale e dal 2001 al 2007 segretario del Gruppo di lavoro GLAti . Ho collaborato nella gestione del progetto europeo INTERREG AlpineSpace CRAFTS-Artigianato.
• Per un ventennio Presidente di Pro Juventute Vallemaggia e della Svizzera italiana, promotore del Centro Giovani E20 di Cevio. Ho partecipato ai Gruppi di lavoro per il rilancio di Pro Juventute a livello nazionale.
• Ho fatto parte dei Comitati Pro natura Ticino, Associazione Tecnica Svizzera e Società ticinese per l’Arte e la Natura (STAN).
• Membro del gruppo di lavoro Valmaggia Pietra Viva e del Gruppo guide locali Vallemaggia. Sono stato attivo quale Presidente, Vice Presidente e Membro di diversi Consorzi vallerani. Membro di diverse Commissioni di prima e seconda istanza di raggruppamento di terreni. Partecipo all’attività del Gruppo Internazionale AmaMont (www.amamont.eu).
• Con amici nel 2006 ho promosso la Rassegna Organistica valmaggese, quest’anno al suo nono appuntamento nella valorizzazione degli otto organi delle chiese di Valmaggia.
• In seno all’ATS membro del Comitato della Sezione Ticino per un decennio e per un quadriennio Presidente del Gruppo professionale Architetti e Ingegneri civili.
• Membro attivo del Gruppo Guide locali di Valmaggia.
• Recentemente promotore e fondatore a Bignasco (attivo dal 20 giugno 2012) dell’Infopoint Valmaggia con noleggio di bici e auto elettriche, progetto pilota abbinato alla promozione di pacchetti turistici mirati: visitare in maniera sostenibile la Valle con i veicoli elettrici, valorizzando la nuova ciclopista del fondovalle e i percorsi delle valle superiori del Distretto.
• A fine 2011 ho fondato la casa Editrice la Genziana di MontagnaViva e promosso la ristampa commentata del romanzo “dove nascono i fiumi” di Giuseppe Zoppi (con la biografia completa dello scrittore lavizzarese); volume edito il 19 dicembre 2012 e venduto in oltre 1200 copie.
• Dal 2014 con una decina di amiche e amici partecipo al progetto Interreg Aosta/Ticino con la formazione di un Gruppo TUTOR per l’introduzione dell’uso dei media informatici tra gli anziani. Attualmente seguiamo degli anziani della Casa Betulla di Cevio.
Politicamente di area democristiana nel 2011 ho fondato il movimento politico MontagnaViva, per la promozione di una diversa visione della politica nelle Regioni di montagna e periferiche.
Il Movimento ha partecipato alle elezioni cantonali e federali e federali del 2011, ottenendo un inatteso successo con oltre diecimila voti personali.
Cas. Post. 24, 6690 Cavergno (http://www.montagnaviva.info – montagnaviva@bluewin.ch )
2) Noi vorremmo in CdS anche persone di categorie diverse come ad esempio casalinghe o artigiani, impiegati e operai di fabbrica. Come fanno avvocati, liberi professionisti, studenti universitari o impiegati quadri dell’amministrazione cantonale di cercare di risolvere i problemi della gente comune, quando non ne sono confrontati loro stessi ?
Posso condividere. Infatti noi come MontagnaViva presentiamo quali candidati una casalinga-giornalista (Alda Fogliani), un apprendista (Kevin Pidò), un fisioterapista (Graziano Rodoni), un capario (Mauro Magginetti), un operatore sociale anche se con formazione di giurista (Seo Arigoni) e il sottoscritto che è architetto e animaotre regionale.
Tuttavia nei vari partiti in lizza troviamo i profili sopraindicati di “gente del popolo”, è poi l’eletttore che ha la posibilità di scelta. Non so, forse chi vota non ha fiducia di profili bassi, di profili troppo semplici? È un interrogativo che mi sono sempre posto. Idealmente si dovrebbero avere una scelta di rappresentanti del popolo più variegata, più aderente alla realtà vissuta tutti i giorni. Ma come dicevo è l’elettore che sceglie e che ha la possibilità di cambiare il trend di caste attuale.
2,1) abbiamo il sospetto che oggi il candidato che riesce meglio a comunicare con i mezzi a disposizione, abbia maggiori possibilità di elezione, a prescindere dalle proprie qualità? come può il candidato della montagna entrare nel cuore degli elettori?
La comunicazione è senz’altro importante se non essenziale, l’immagine pure, l’eserienza che si porta ha un significato. La gente ha bisogno e cerca gente con temi concreti, che si possono attuare e vicini alla sensibilità del cittadino. Tuttavia il voto di liste storiche fa ancora presa e la tradizione gioca un ruolo di riferimento. Vi è paura di cambiare, ache se non si è soddisfatti del presente! Oppure non si va più a votare, sbagliando naturalmente. Il voto è uno dei grandi valori della democrazia e un diritto indiscutibile di ognuno e va esercitato, costi quel che costi, anche turandoci il naso.
Entrare nel cuore degli elettori. Me lo sono chiesto 4 anni or sono quando sono arrivati più di diecimila voti. Una sorpresa, che ho fatto, mi sono chiesto, per attirare tanta condivisione personale. Infatti i voti erano sulla persona e non tanto alla lista di MontagnaViva; confermando un trend in atto di provilegiare le “qualità” personali a una scelta di una lista specifica. Il tema “montagna”, il suo rilancio, hanno giocato un tuolo fondamentale. Il nome di MontagnaViva resta in testa facilmente, piace. Tanti ticinesi hanno la montagna in testa, un ideale alpino e lo hanno dimostrato votando chi porta avanti questi temi. Purtroppo gioca un ruolo fondamentale il voto esplicito di lista e se vuoi essere eletto hai bisogno essenzialmente che l’elettore voti la lista e poi la persona. La nostra legge è così, i partiiti storici si difendoni con questo sistema, che mette la persona in un secondo piano. Infatti vi sono deputati che sono stati eletti con un terzo dei nostri voti, avendo raggiunto i voti di lista minimi necessari! In questa elezione invitiamo i nostri oltre diecimila simaptizzanti di voler prima di tutto votare la lista no 7 di MontagnaViva e poi di scegliere i candidati che meglio credono che possano rappresentare la loro sensibilità e interressi.
3) quando decide con gli amici di andare al ristorante la sua scelta cade su…. e che pietanze privilegia ?
Sono assai tradizionalista e pigro. Vado nei ristoranti vicini a casa e in valle, non amo le trasferte culinarie o gastronomiche. Poi le nuove leggi sulla strada sono pericolose e non posso permettermi un autista! La cucina deve essere ottima e esclusiva, dato che mia moglie è una cuoca eccezionale e troppe volte il confronto non regge.
Piatti preferiti: polenta e funghi dei nostri boschi, capretto nostrano con le patate al rosmarino, spaghetti alla carbonara, la trippa o busecca. Ulrimamente ho gustato con amici un ottima marmotta, oggi una rarità. Tuttavia mi lascio tentare anche da altre proposte puntuali, come la variegata cucina cinese.
4) Turismo: da vent’anni le cifre sono impietose verso il Ticino. Ora è cambiata l’organizzazione ma le persone rimangono. Una ricetta per il rilancio turistico e che in caso di elezione dovrà essere un suo preciso impegno nel perseguire ! Non pensa che il fatto che molti comuni assumano addetti al turismo sia un segnale che gli enti locali del turismo non funzionano come dovrebbero?
Chiaramente la scelta di Lugano di istituire una promozine turistica propria non è stato e non è un buon segnale, si ritorna un po’ alle “pro”, al ognuno pensa per se!
Nuova legge sul turismo e nuova organizzazione. Sarà un disatro accentratore e Valli asservite ad esclusiva dipendenza dei capricci dei centri urbani, senza possibilità di parola. La professionalizzazione è un specchio per allodole, per scocchi. È sintomatico che gli unici voti contrari alla modifica legislativa sono stati di un deputato di valle (Celio) e di un sindacalista (Pronzini), gli altri vallerani naturalmente “dormivano”. Se pensiamo che l’80% del Ticino essenziale e ora raggruppato su due Enti (Bellinzonese e Locarnese), mentre ove vi è la forza politica ma un esiguo territorio (in gran parte distrutto!), troviamo due Enti (Luganese e Mendrisiotto) è tutto dire del fallimento della riforma. Poi le rappresentanze nei vari gremi, dall’Agenzia cantonale a quelle regionali, è scandaloso la poca o nulla rappresentanza delle regioni marginali: non esitiamo come popolo, non ci considerano!. Continuiamo ad allontanare i centri decisionali e di rappresentanza dal popolo. E il popolo risponde con disinteresse e spirito di impotenza. Infatti la corsa della nuova organizazione è stata quella di assicurarsi i posti di lavoro e di competenza che era di un tempo. Le stesse persone, non mi eprimo, dato che avette già capito il mio pensiero. Nulla di nuovo è stato sin qui proposto tutto come prima eccetto l’accentramento di competenze decisionali e di finanze (ma era quel che volevano coloro che per decenni hanno tramato per giungere a questa nefasta soluzione). Saranno tempi bui per il nostro turismo oramai in caduta libera da troppi anni. Invece di riforme di facciate, istruite per formate lo spirito di accoglienza, il ruolo del “sorriso e della cortesia”, la difesa del territorio antropico e naturale. Un signore che venica da trent’anni in Ticino, scrisse alcuni anni or sono, che aveva il “magone” quando usciva dal San Gottardo andando a sud e vedndo il nostro Cantone sempre più brutto, sempre più distrutto. Marco Solari, già Direttore e Presidente di Ticino Turismo, quattro anni or sono mi scrisse che il Tiicno sotto ai 500 metri è da buttare!!! Questi sono i disatri causati da politici miopipi, senza visione globale e senza patria.
5) con un si o un no senza commentare: non pubblichiamo quanto ricevuto in quanto era espressamente richiesto di rispondere con un si o un no e non con commenti ad ogni osservazione che abbiamo sottoposto al candidato.
6) perché la politica attira sempre meno persone. Urge un esame di coscienza da parte dei partiti oppure è la gente che semplicemente non si interessa? Fare parte di Montagna Viva si viene penalizzati nella vita professionale di ogni giorno?
La gente deve riprendere in mano la politica e la gestione dei suoi interessi. Non si può far a meno della politica, volenti o nolenti fa parte di ogni nostra azione quotidiana. Anche disinteressandosi o essendo agnostici si fa politica.
I partiti non faranno mai esami di coscenza seri e onesti. Non è nel loro interesse. La gente penso che infine si nteressi più di quel che si pensi, solo si sente inadeguata e magari non preparata, sbagliando anche qui! Riprendere coraggio e senso di respondsabilità verso e con il paese.
Pressioni conseguenze di una scelta non in linea? Sicuramente non si è agevolati. Conosco azioni di avvertimento effettate su potenziali candidati! Personalmente ho pagato moltissimo l’aver scelto di lavorare e operare pubblicamente in una Valle gande di territorio, ma molto poco popolata e selettiva nei giudizi. Il ruolo della zona urbana è stritrolatrice!
7) E’ corretto che il cantone deliberi lavori a ditte che nel loro organico impiegano oltre il 20% di personale frontaliere? Tra l’altro gli imprenditori continuano a incitare la popolazione ad acquistare in Ticino e loro, gli imprenditori, mostrano poca coerenza nelle assunzioni e nei loro acquisti privati? Come risolvere, o almeno tentare di risolvere, questa situazione?
I frontalieri, gli stagionali i stranieri in generale hanno contribuito e contribuiscono in maniera essenziale al nostro benessere. Noi stessi siamo stati un popolo migrante sino a poco fa, e in parte lo siamo ancora. I frontalieri ci sono dato che qualcuno li chiama, siamo noi che li chiamano. Quindi il discorso da farsi è al nostro interno, non si scappa. Il resto è un discorso di caccia alle streghe per non affrontare i probemi di casa, per non istituire i “contratti di lavoro generalizzati”, per fare del facile populismo. Gridare “dagli all’untore” è pagante rispetto a curare “la lebbra”!
Appalti a ditte con frontalieri. Potremmo chiudere tutti i cantieri edili domani se applichiamo questa discriminante, potremmo chiudere una buona parte delle strutture sanitarie, tanto per esemplificare. Il problema è acuto in certe zone, la disoccupazione giovanile è da affrontare e risolvere, ma non è colpevolizzando chi ha portato e porta benesssere e ci sostituisce nei lavori che non vogliamo fare che si risolve il problema. Sono cauto in questi giudizi molto diretti. Il problema sta e rimane all’interno del paese e qui va risolto responsabilmente
7.1) Il Governo e l’economia non vogliono stilare una lista con le aziende che occupano solo personale locale e indigeno. Non pensa che tra alcuni parlamentari/imprenditori prevalga il proprio interesse personale anziché il bene comune?
Non vedo perché non si vogliono stilare queste liste. Condivido che vi sono interessi specifici che vogliono essere tenuti nascosti, non compromettersi! Sono certo che molti di quellli che sparano sui fornatlieri e gli stranieri, sono i primi ad approfittarne: vedere per credere!
Vi ringraziamo per il tempo che ci avete dedicato e vi preghiamo risposte concise perché troppo testo scoraggia i lettori. Inviateci anche una vostra fotografia che sarà pubblicata assieme le vostre risposte. Rispondete su questo documento, per permetterci di snellire il nostro lavoro con un copia/incolla.
Mi scuso, ma la concisione non è proprio il mio forte. Mancava la domanda su AlpTransit, che oramai è alle porte. Saluti Germano Mattei.