Buon anno una minchia!
Appena iniziato un nuovo anno dopo un anno penoso per come è stato gestito in vari termini da chi ci governa. Ora si è saltati dal fosso verso un nuovo anno, che si spera migliore e più socialmente unito. Non vogliamo entrare sui disastri che certi politici e medici della mutua, finanziati dallo Stato ci hanno costretti a vivere, ma vorremmo che da oggi si voltasse pagina, si fosse propositivi e che le decisioni non siano sempre unidirezionali contro il popolo ma siano solidali al popolo che tanto ha fatto per supportare decisioni alquanto strampalate e che non hanno mai tenuto presente gli interessi sovrani del popolo, almeno per quanto riguarda il dopo estate. Vorremmo ritornare ad aver fiducia in quei politici che ci hanno portato a tutto questo, vorremmo credere ai medici che ci dicessero la verità senza terrorizzarci. Siamo stati terrorizzati, manipolati e fatti fessi da un manipolo di gente che con interessi diversi ci hanno voluto dimostrare cosa sia il potere. Noi popolino abbiamo quasi sempre rispettato le regole, almeno quelle basilari che qui ripetiamo: distanza sociale, mascherina in locali chiusi e disinfettars, lavandosi sempre le mani. Abbiamo rinunciato a festeggiare con i nostri anziani le festività, seguendo le direttive delle autorità, quando poi abbiamo visto gli scempi nei grandi magazzini con nessun controllo e neppure il disinfettante e gli assembramenti nelle stazioni invernali, minimizzati dai loro responsabili, almeno da alcuni di loro. Ci siamo sacrificati anche economicamente, e forse questo è difficile da capire da chi comanda al calduccio su una poltrona che vale oltre 200 mila franchi all’anno. Psicologicamente molte persone stanno subendo gravi scompensi che difficilmente saranno sanati in poco tempo e che manderanno in “tilt” molte famiglie. Siamo sul lastrico, ma qualcuno vuole rendersi conto, non a parole, di quelle ce ne facciamo un baffo, ma con i fatti che non ce la facciamo più. Ma ci rendiamo conto che per una famiglia anche solo pagare la tassa sui rifiuti in questo preciso momento è un problema.
Siamo governati, almeno questa è l’impressione, da gente che non vive il mondo reale, che festeggia con Champagne mentre noi festeggiamo con l’acqua del rubinetto fino a quando non ce la tagliano pure quella. La fotografia è di un paese in ginocchio, un paese non del terzo mondo ma il più ricco al mondo. E i nostri politici hanno il coraggio di venirci a parlare del PIL… non ce ne frega un bel emerito tubo delle elucubrazioni di economisti e statisti che da anni ci stanno prendendo in giro ,sapendo di farlo, solo per far guadagnare certuni… Nel 2020 molte borse hanno avuto guadagni record, le nostre sono in perdita, ma cosa vuole dire che non siamo, ops non site nemmeno capaci di gestire l’enorme ricchezza che abbiamo e che è stata creata con lavoro e sudore dai nostri genitori e avi.
Vorremmo che finalmente in questo 2021 chi ci governa prenda conoscenza dei problemi, prima delle elezioni e delle loro inutili promesse che mai hanno mantenuto e che la loro posizione sia chiara e unilaterale: chiudere tutto (ci vogliono gli attributi che dalla seconda ondata sono mancati), pagare in questo periodo a tutti lo stipendio, l’affitto o gli interessi della abitazione primaria, Compensazione a fondi perduti del 70% dei ricavi economici di quelle attività commerciali a conduzione famigliare o sagl/SA che non abbiano più di 10 collaboratori oltre i titolari.
Ci vuole poco, nei primi giorni di gennaio queste sono le decisioni che devono scaturire, altrimenti la nostra arma bianca sarà ad aprile 2021 dove possiamo mandarli a casa, ma senza pensioni e altre facilitazioni, con un bel PE a loro carico sui danni economici creati. I soldi ci sono, vedi banca nazionale, banche cantonali, casse malati, fondi casse pensioni e via dicendo, scoppiano di miliardi, ops di triliardi, chiusi inutilizzati per la gente ma che servono solo per sancire la nostra ricchezza nel mondo. Ma non cambierà nulla, perché chi è al potere ha mezzi importanti per farsi votare, garantendo poi servilismo a chi…
Vogliamo solo riprendere a vivere, con educazione, nel rispetto delle regole del buon vivere e siamo stufi di essere usati, parola indegna da usarsi per l’essere umano. Non vogliamo promesse da marinaio ma vogliamo vedere i fatti e tornare a sorridere nella consapevolezza di un periodo difficile per tutti ma che solidalmente si potrebbe superare e tornare ad avere fiducia nelle nostre autorità e in primis in noi stessi.
Ma voltiamo pagina e siamo speranziosi che chi ha perso la strada la ritrovi subito e sia il condottiere di cui noi tutti abbiamo bisogno.
Buon anno alla popolazione, agli anziani, ai poveri, alle famiglie che non ce la fanno, ai disperati che nel nostro mondo ricco devono mendicare un pasto caldo alle tavole della misericordia, agli studenti, ai giovani che non trovano lavoro, ai disoccupati che hanno subito la legge del mobbing, a chi sta male, ai malati, alle donne sole e a tutti gli ultimi del nostro mondo.
Buon anno una minchia a chi ci ha portato ai bordi del precipizio, glieli faremo gli auguri se saranno capaci di prenderci per mano e riportarci dove eravamo, magari con la consapevolezza che basta una minchia di un visus, non poi così tanto speciale o non peggiore di altri, per mandarci tutti fottuti al mondo di là.
Uno sfogo di chi ascolta tante persone gli ultimi e si rende conto che ci vuole amore prima di tutto per capire le persone e risolvere i problemi. Ma i mezzi li abbiamo tutti, usiamoli!
ETC/rb