Gentili signore, egregi signori
ci ritroviamo purtroppo a dover intervenire in seguito alle affermazioni di venerdì 29 luglio alla trasmissione Il Quotidiano della RSI da parte del sig. Tiziano Putelli, capo dell’Ufficio caccia e pesca (UCP), riprese da altri organi informativi. Sottolineiamo innanzitutto che è specifico compito di legge per l’UCP il monitoraggio della presenza del lupo e la quantificazione dei danni provocati.
Tenuto conto di ciò, riteniamo assolutamente incomprensibile e inaccettabile che il capo di tale Ufficio, a una precisa domanda dell’intervistatore, risponda con un’affermazione platealmente falsa che riassumiamo: “per le predazioni siamo in linea con gli scorsi anni, al massimo riscontriamo un leggero aumento”.
La realtà, come potrete accertare dalla tabella allegata, è ben diversa: secondo i dati dello stesso Ufficio (vedi sito internet) se negli scorsi anni la media dei primi sette mesi è stata di 6 attacchi e 22 capi uccisi, quest’anno gli attacchi sono già almeno 25 e i capi uccisi almeno 137! (Dati UCP da noi completati, poiché mancanti e rielaborati).
Questo goffo tentativo di minimizzare la situazione da parte del Direttore dell’UCP mette in serio imbarazzo le Autorità, mina inesorabilmente la credibilità dell’Ufficio e suona come una presa in giro nei confronti dell’opinione pubblica che è invece pienamente cosciente che la situazione è molto peggiorata.
Da tutto il settore primario queste esternazioni sono state percepite come un’imperdonabile offesa soprattutto per tutti coloro che, dove è possibile, cercano di difendere le loro greggi con risultati a volte deludenti. Nell’ultima settimana di luglio ad esempio vi è stata una predazione su un alpeggio protetto con cani da guardiania e un’altra su un monte dove gli animali erano all’interno di una recinzione elettrificata conforme alle raccomandazioni federali.
Un simile atteggiamento negazionista è pure una grave mancanza di professionalità nei confronti dell’Autorità federale che, tramite la Strategia lupo, chiede ai Cantoni di raccogliere tutti i dati della presenza del lupo e sui danni causati dallo stesso e di informare in modo oggettivo le autorità locali e la popolazione.
Non è la prima volta che i funzionari cantonali cercano di minimizzare la situazione deformando la realtà. Riteniamo che tale modo di agire non debba più ripetersi, poiché nuoce alla credibilità delle Autorità. Ci si deve ad esempio porre la domanda come mai negli altri Cantoni l’aggiornamento pubblico delle predazioni (vedi rispettivi siti internet) sia settimanale (in alcuni casi giornaliero) mentre in Ticino è lacunoso ed è fermo al 18 di giugno. Ci si deve interrogare anche sul motivo per cui in altri Cantoni si decretano abbattimenti di esemplari problematici, mentre in Ticino, nonostante il numero dei capi predati abbia già in diversi casi abbondantemente superato la soglia critica, non si emana nessun nuovo ordine di abbattimento.
Chiediamo per l’ennesima volta ai rappresentanti delle autorità cantonali oggettività, serietà, trasparenza, competenza e determinazione nell’affrontare la problematica dei grandi predatori.
Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori (www.apt-dai-gp-ticino.ch)