Un piatto tipico delle tavole italiane e ticinesi, gli gnocchi di patate fatti in casa sono un must dei pranzi della domenica. Conditi con il sugo o con il pesto, il loro gusto inconfondibile riporta sempre indietro nel tempo.
La ricetta originale degli gnocchi, come quella di vostra nonna, è semplicissima e a base di patate, farina, uova e sale. Per prepararli non ci vuole nemmeno molto tempo: una mezz’ora è più che sufficiente.
Dovete però dotarvi degli strumenti giusti: una pentola, un pelapatate, un passaverdura e, infine, la spianatoia. In legno o in marmo va bene lo stesso, basta che abbiate un piano su cui impastare e dare forma ai vostri gnocchi.
Preparazione
Per fare gli gnocchi di patate fatti in casa prendete una pentola e aggiungete dell’acqua. Salatela con un po’ di sale grosso. Quando bollirà, aggiungete le patate con la buccia e lasciatele nell’acqua per 15 minuti finché non saranno cotte.
Scolate le patate e lasciatele raffreddare, per far prima potete anche passarle sotto un getto di acqua fredda. A questo punto, togliete la buccia e passatele nel passaverdura. Nel caso non l’aveste, mettetele in una ciotola e schiacciatele bene con una forchetta.
Prendete la spianatoia di legno e versate a fontana la farina in modo da formare una montagnetta. Con il pugno della vostra mano fate un buco e dentro metteteci l’uovo intero, il sale e le patate schiacciate.
Impastate e lavorate il composto per qualche minuto finché non sarà omogeneo ed elastico e fino a che le patate non appiccicheranno più e le vostre mani rimarranno asciutte.
A questo punto, fate delle strisce di pasta, dei salsicciotti lunghi dello spessore di un mignolo, utilizzando tutta la materia che avete. Staccate dei piccoli pezzetti di 2 cm circa e con una forchetta o con il dito indice fate una leggera pressione su ognuno dei pezzi in modo da dargli la forma arrotondata e cava degli gnocchi.
Ora, lasciateli riposare per almeno 20 minuti in modo che diventino sodi e compatti.
La cottura è velocissima. Dovete prendere una pentola grande e riempirla d’acqua salata. Quando bollirà, aggiungete a poco a poco gli gnocchi che saranno pronti in pochi minuti. Quando saranno venuti a galla, vorrà dire che sono da scolare.
Potete poi condirli con tante varietà di sughi o anche con il pesto. La versione classica è con il sugo di pomodoro, un po’ di parmigiano e una foglia di basilico. Buon appetito!
Fonte: http://www.leitv.it
Ci permettiamo un appunto verso i ristoratori: se nelle vostre carte offrite i gnocchi di patate, se fatti in casa scrivetelo, perché questo è di certo un valore aggiunto. Ma non fate i furbi, la gente si accorge se sono fatti in casa oppure industrialmente prodotti. Meglio dire che non ve ne sono più piuttosto che cercare di fare i “furbi”. I bambini, innocenti, si accorgono subito, e una volta mio figlio che aveva dieci anni, voleva mangiare i gnocchi fatti in casa come scritto nelle proposte. Quando sono arrivati, innocentemente e forti, ha esclamato: “Ma mamma non sono come quelli che fai te in casa….” Una figuraccia per noi ma alla fine meglio cosî. La ristorazione diventa grande anche da queste piccole osservazioni. (ETC/rb)
La storia dei gnocchi:
Con ogni probabilità gli gnocchi sono la prima forma di pasta usata dall’uomo ; a forma di piccolo boccone strappato, composti da un impasto di acqua e farina, che poteva essere di miglio, farro o grano, venivano cotti in liquido o spesso fritti, come vuole la tradizione in diverse regioni italiane. Nella val di Ledro, dove sono state scoperte tracce di un villaggio palafitticolo dell’eta’ del bronzo, sono stati rinvenuti una decina di gnocchetti (piccoli bocconi) di un impasto di farina di cereali macinati in modo grossolano con macine di pietra.
Comparvero alla corte sforzesca nei festeggiamenti per le vittorie militari o nei pranzi di nozze ; erano a base di mollica di pane, latte, mandorle tritate e cacio lodigiano e venivano chiamati zanzarelli. In qualche occasione gli zanzarelli subivano trasformazioni cromatiche, aggiungendo alcuni ingredienti vegetali nell’impasto come gli spinaci. Il brodo diventava dorato, sinonimo di ricchezza della casa, con l’aggiunta di uova e zafferano.
Nel seicento invece subirono un lieve cambiamento nel nome e nella preparazione: vennero chiamati malfatti e invece delle mandorle e del pane vennero aggiunte farina, acqua e, nelle famiglie più ricche arricchiti con uova. Gli ultimi gnocchi comparsi nella nostra cucina sono quelli di patate, la cui storia ha inizio quando la patata venne importata e coltivata in Europa.
Il tubero appare in Europa solo dopo la metà del XVI secolo e molte sono le leggende che ne descrivono la sua diffusione. Essa fu importata dagli spagnoli, che l’avevano conosciuta durante la conquista del Perù. Secondo alcuni, il suo ingresso in Europa risale al 1524, quando Francisco Pizarro, spietato conquistatore del Perù ne regalò alcuni esemplari al re di Spagna come curiosità botanica.