Eravamo contenti che finalmente le autorità avrebbero usato il pugno duro ai tifosi dei vari club, sia di hockey che di calcio, le partite più a rischio. La direttiva era severa e tutti, ospiti e tifosi avrebbero dovuto sottostare ad un severo controllo dell’identità, per evitare fatti di violenza inaudita, dentro e fuori i vari catini sportivi. I vari club che ogni anno sottolineano la loro sensibilità contro la violenza e dicono di voler fare il possibile per evitare la violenza e anzi a titolo preventivo anticipare ed annientare eventuali tifosi facinorosi. Quando però si avrebbe dovuto passare ad accettare questa nuova normativa, fastidiosa certo ma sicuramente efficace, apriti cielo. Allora i catini di calcio esonerati da questi controlli e per i catini di hockey norme soft e troppo light in quanto un club ha veementemente contestato la normativa del ministro. Cosa fa il ministro? (di fede dichiarata). Allenta le norme per compiacere al club che ha più reclamato. E’ così che si combatte preventivamente la violenza negli stadi? Noi la risposta l’abbiamo e voi? (ETC/rb)