Ebbene si, non ce la facciamo a stare in silenzio. La democrazia è un gioco fine, equilibrato che basta un poco per aggirare la popolazione e prendersi gioco della democrazia, bene prezioso di cui in Svizzera si abbonda, forse a smisura. Ma veniamo al tema; il “cadreghino” e lo scrivo con molto rispetto, al Consiglio degli Stati a Berna per il posto di Senatore. A prescindere dai sogni di ognuno, bisogna cercare di rispettare la stessa democrazia e il popolo che è andato alle urne. Il primo responso ha dato risultati chiari: Lombardi con ca 43 mila voti, Abate con 40 mila e Ghiggia con 37 mila. Poi i partiti minori con i loro candidati con i seguenti risultati: Malacrida PS 23 mila, Savoia (Verdi) 14 mila poi Mattei con 7 mila e Fumasoli con 4 mila.
Dopo questo risultato il gioco della democrazia vorrebbe che si andasse a rivotare definitivamente con tre candidati, quelli che ragionevolmente possono ambire ad una poltrona: Lombardi, Abate e Ghiggia. Gli altri non hanno una minima chance di ottenere la poltrona. Questa sarebbe Democrazia, valore di libertà di espressione. Riandare a votare con il maggioritario con gli stessi candidati, anche quelli perdenti nella prima tornata, è, a nostro modo di vedere, una presa per i fondelli alla popolazione e verso la Democrazia. Che poi, e qui pensiamo con depravazione mentale, vi siano delle connessioni tra il PS e i Liberali per evitare che Ghiggia possa far saltare la poltrona ai Liberali, per noi il gioco è chiaro e per rafforzare l’evitare di sorprese ecco che anche Savoia rientra nel gioco. Ci manca ancora che Mattei e il comunista vadano anche loro al ballottaggio e la pagliacciata partitica è servita. Andremo a rifare esattamente la stessa votazione e di questa presa in giro verso di noi popolazione la dobbiamo ai Socialisti e Verdi incapaci di accettare il responso delle urne, dunque il volere della popolazione. Tra l’altro che la sinistra ritiene la popolazione non abbastanza intelligente di capire i temi lo è dimostrato con la loro richiesta di votare il tema del 9 febbraio 2014, solo perché la popolazione non si è espressa come desiderato da bolscevici …
Non lamentiamo mai più che la partecipazione al voto sarà bassissima perché la gente, contrariamente al pensiero “Bertoliano e compagni” non è stupida e quando si reca alle urne sa benissimo cosa vota e dimostra sempre di avere molta più consapevolezza dei politici stessi.
(ETC-press/Roberto Bosia)