Dopo il grande successo riscosso dalla mostra Doni d’amore. Donne e rituali nel Rinascimento, conclusasi l’11 gennaio, la Pinacoteca Züst rimarrà chiusa per la consueta pausa invernale.
Gli uffici sono tuttavia operativi in quanto stiamo preparando un ricco programma espositivo.
Qui di seguito qualche anticipazione (i titoli sono ancora provvisori).
15 marzo – 30 agosto 2015
Gordon Mc Couch (1885-1956)
Un americano ad Ascona
La mostra, curata da Claudio Guarda, vuole ricostruire il percorso artistico di Gordon Mc Couch (1885-1956), pittore americano operante ad Ascona. Dopo una formazione di respiro internazionale svolta tra America e Germania, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si trasferisce a Zurigo, per approdare ad Ascona nel 1917, dove trascorrerà il resto della sua vita. Cofondatore e membro del gruppo dell’ “Orsa Maggiore”, nel 1941, dopo il suo scioglimento, diventa membro della Società Amici delle Belle Arti di Ascona con cui espone regolarmente. Per un certo periodo svolge anche attività di architetto progettando alcune case.
La rassegna, che allinea una quarantina di oli e una ventina di carte tra acquarelli, incisioni, e monotipie, non dà solo conto delle varietà di tecniche con cui egli si è espresso, ma evidenzia soprattutto il passaggio da una prima fase più dichiaratamente sperimentale e interessata all’acquisizione dei linguaggi avanguardistici (in particolare espressionismo e cubismo) a una seconda, a partire dai primi anni Trenta, in cui l’aggravarsi della situazione internazionale ed il progressivo isolamento della Svizzera lo porteranno verso una sorta di intimistico ripiegamento sul territorio e sull’uomo che lo abita.
19 aprile – 6 settembre 2015
Tra le mura del Bigorio
Dipinti del Settecento lombardo dalla quadreria del convento
Nel 2015 ricorrono i 480 anni di fondazione del Convento di Santa Maria Assunta del Bigorio, prima sede in Svizzera dei frati cappuccini, la cui intensa attività spirituale e assistenziale è attestata sul nostro territorio dall’apertura nei decenni successivi di altri importanti complessi conventuali a Lugano, Locarno e Faido.
La Pinacoteca Züst presterà così un paio di sale al Convento, che vi presenterà una mostra, curata da Edoardo Agustoni e Ivano Proserpi, costituita da una decina di dipinti provenienti dalla quadreria cappuccina, la quale consta di una settantina di tele risalenti perlopiù ad un periodo che va dal tardo Rinascimento all’Ottocento e buona parte delle quali non ancora sottoposte a studi e commenti critici.
Gli autori dei dipinti esposti in mostra vanno ricercati tra i protagonisti più significativi della pittura lombarda della prima metà del Settecento, testimonianza dei legami culturali e artistici che il convento intratteneva con Milano e con la provincia: da Giuseppe Antonio Petrini di Carona a Pietro Antonio Magatti di Varese, da Giuseppe Antonio Felice Orelli di Locarno al milanese Giovan Battista Sassi.
24 maggio – 6 settembre 2015
Serodine nel Ticino
Il Canton Ticino è il luogo dove si conserva il maggior numero di opere del caravaggesco asconese Giovanni Serodine, secondo il più grande storico dell’arte italiano del secolo passato, Roberto Longhi, “non soltanto il più forte pittore del Canton Ticino, ma uno dei maggiori di tutto il Seicento italiano”, morto intorno ai trent’anni, a Roma il 21 dicembre 1630.
Non sono mancate, anche in tempi molto recenti, esposizioni a lui dedicate. Questa iniziativa tuttavia, accompagnata da un volume con una nuova campagna fotografica a cura di Roberto Pellegrini, nasce dall’occasione di poter esporre, in corrispondenza dei lavori di restauro della Parrocchiale di Ascona, che normalmente la ospita, la grande pala d’altare con l’Incoronazione della Vergine. Si presenterà, in maniera piana ed elementare, il percorso di Serodine, così da raccontare la brevissima e bruciante parabola di un artista eroicamente fedele al Caravaggio, con ben pochi confronti nel panorama europeo del suo tempo, tra Velázquez e Rembrandt.
L’esposizione, che attingerà unicamente alle opere ticinesi, sarà curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, professori all’Università degli Studi di Milano e studiosi di respiro europeo, che si sono occupati della rassegna Il Rinascimento nelle terre ticinesi alla Pinacoteca Züst (2009), della mostra su Andrea Mantegna al Louvre (2008) e della monografica su Bernardino Luini a Palazzo Reale a Milano (2014).
L’allestimento sarà curato dall’architetto di fama internazionale Stefano Boeri.
11 ottobre 2015 – 17 gennaio 2016
Immagini della lettura
Attraverso una corposa carrellata di opere, selezionata dal curatore Matteo Bianchi, la mostra indagherà i modi secondo cui il tema della lettura è stato trattato dai maggiori pittori del secondo Ottocento svizzero e italiano, spaziando dalla necessità dell’istruzione al piacere del testo.
Partendo da un nucleo di quadri di Albert Anker (1831-1910), il più amato e conosciuto fra i pittori elvetici, con una galleria indimenticabile di tipi umani, la mostra si snoderà secondo un percorso che vuole intrecciare le varie tematiche in modo libero, con accostamenti che stimolino il visitatore a una propria riflessione. Emergerà quindi l’importanza rivoluzionaria che assunse nell’Ottocento l’alfabetizzazione, portando fasce sempre più ampie della popolazione ad una più profonda partecipazione al mondo che le circondava. Si passa così dalla lettura domenicale, a voce alta, della Bibbia, a quella delle lettere giunte dal fronte, in epoca risorgimentale – celebri i dipinti degli Induno su questo tema –, alle lettere d’amore, alla lettura del giornale, a quella d’evasione, spesso femminile, che viene raffigurata in quadri di grande impatto emotivo.
Le opere proverranno sia da collezioni museali che private. Fra gli artisti esposti si annoverano i ticinesi Preda, Monteverde, Berta, Feragutti Visconti, Franzoni, Chiesa e Luigi Rossi, mentre si distinguono, fra gli italiani, Gerolamo Induno, Mosè Bianchi, Tranquillo Cremona, Ranzoni, Bazzaro, Gola, Sottocornola, Mancini, Cabianca, Longoni, Morbelli, Nomellini e alcuni pittori Macchiaioli (ad esempio Lega e Zandomeneghi)