In febbraio 2022 si sarà chiamati ad esprimerci sul referendum contro i sussidi ai media approvati dal parlamento. Il comitato apartitico ha raccolto oltre 100’000 firme in poco tempo. Il piano approvato dal parlamento, e ora in votazione, prevede ca. 3 miliardi in 7 anni di sussidi ai giornali. I media finanziati dallo Stato, affermano i referendisti e noi sposiamo la loro tesi, impediscono il dibattito pubblico appiattendo le opinioni, sempre più in mano alle lobby e allo Stato. Sussidiare i giornali da parte dello stato impedirebbe un dibattito di opinione libero e dunque sarebbe come se lo Stato comperasse alcuni grandi media… La libertà di stampa e la qualità dei media diminuirebbero tantissimo e saremmo, già in parte lo siamo ora, in mano ai politologhi e allo Stato. Già ora molti media non affrontano alcuni temi e guarda un po’ quei temi che nelle pagine accanto sono sponsorizzati da grandi gruppi economici. Abbiamo l’impressione che quei giornali che usufruissero dei sussidi non sarebbero in grado di camminare con le loro gambe, per cui dare loro soldi per farli vivere sarebbe come dire… Io ti do soldi ma tu pubblichi sono cosa ti dico io.
Già siamo in un momento storico dove se sei fuori dal coro sei additato come rivoluzionario, se poi così sfacciatamente i giornali riceverebbero sussidi statali sarebbe come mettere un bavaglio alla libertà di esprimere opinioni e stimolare dunque un dibattito su vari temi.