A nome della comunità religiosa dei Frati Cappuccini del Bigorio desidero illustrarvi l’attuale assetto della nostra comunità e, in un secondo luogo, rivolgere con voi uno sguardo al futuro che ci auguriamo sempre roseo per il Bigorio e quindi per i Cappuccini della Svizzera italiana.
Fr. Roberto è giunto a Bigorio nel lontano 1966, quale supervisore di un grandioso progetto di apertura al pubblico del Bigorio, voluto dal defunto padre Callisto Caldelari, allora superiore maggiore dei Frati ticinesi che, sulla spinta innovativa della riforma voluta dal Concilio Vaticano II degli anni sessanta, permetteva la trasformazione di luoghi dello spirito riservati unicamente alle comunità dimoranti o ai soli uomini/sole donne, alla condivisione degli spazi, della spiritualità e del carisma specifico di una realtà religiosa.
Fr. Roberto, salvo poche e rare convivenze con altri confratelli, ha gestito da solo il Bigorio per 5 decenni. A lui il nostro devoto e sentito ringraziamento.
Nel contesto storico nel quale ci troviamo, segnato dall’indifferenza religiosa più che dall’anticlericalismo del secolo ’800 e ‘900, assistiamo ad un rifiorire del sentimento religioso, oggi più maturo e meno di facciata o… bigotto, con annessa la necessità di creare luoghi dello spirito che raccolgano le molteplici necessità psico-fisiche dei nostri contemporanei.
Il Bigorio si offre – alle persone in ricerca della propria interiorità – come il luogo ideale per quei bisogni specifici di quiete interiore ma anche di cultura, storia, silenzio, natura e tanta bellezza. Per continuare a poter offrire una presenza decorosa è sì necessario il personale di servizio ma, in primis, di una comunità religiosa che sappia praticare l’accoglienza secondo il carisma tipico dell’Ordine cappuccino.
Dopo essere stata accorpata alla Provincia svizzera dei Frati Cappuccini per alcuni decenni, la regione di lingua italiana si apre ora ad una nuova sfida. Il Capitolo dei Cappuccini svizzeri, riunitosi a Saint-Maurice/VS nel giugno dello scorso anno, ha concesso a noi ticinesi di poter intavolare la richiesta di affiliazione alla Provincia di S. Carlo in Lombardia. La formula di accorpamento sarà definita nei termini canonici di una Custodia, cioè una giurisdizione governata da un Custode residente nel territorio custodiale che avrà come riferimento ultimo il Provinciale lombardo con sede a Milano.
Il Custode è un superiore maggiore, un “mini” Provinciale, il quale esercita la sua autorità sui confratelli a lui affidati ed è il primo interlocutore con l’autorità diocesana, nella persona del Vescovo. Questa realtà ci permetterà di avere, oltre ai quattro confratelli italiani già presenti ed operanti nei conventi della Madonna del Sasso e di Bellinzona nei ruoli di guardiano e vicario, la possibilità concreta di avere nuove forze in campo e sicuramente una sinergia con una Provincia religiosa forte con oltre 300 frati. Torneremo così alle nostre antiche origini lombarde.
Non ci resta che continuare a lavorare sul territorio della lingua italiana in modo sereno e fiducioso, costruendo noi stessi il futuro che vogliamo.
Padre Michele Ravetta
Guardiano del Convento
IL BIGORIO, DA 50 ANNI CASA PER CORSI E GIORNATE DI STUDIO
Nell’anno appena trascorso abbiamo ospitato 93 gruppi per un totale di 1461 partecipanti, con una media di 16 persone per gruppo. Paragonando questi dati con l’anno precedente possiamo vedere che l’attività è rimasta costante e qualificata.
Da parte nostra, sempre coscienti del ruolo di questo luogo e delle sue caratteristiche, abbiamo cercato di arricchire il programma con più giornate chiamate “Silentium” e di meditazione, motivati anche da molte richieste. Dobbiamo constatare che cresce sempre maggiormente la necessità di trovare un luogo particolare e direi unico come questo per potersi ritirare nel silenzio e poter affrontare la realtà e i problemi di tutti i giorni. Per la formazione professionale, abbiamo ospitato circa trenta gruppi. È interessante notare che questi gruppi sono formati da giovani ai quali è data la possibilità di conoscere il Bigorio.
La tematica religiosa e la cultura hanno interessato circa una trentina di gruppi.
La Commissione Culturale dell’Associazione voluta dal Comitato si impegna ogni anno a fare delle scelte e delle proposte molto qualificanti, non dimenticando momenti culturali legati alla Capriasca. L’impegno sociale e la politica sono stati i temi svolti dai restanti gruppi che abbiamo ospitato. Come potete constatare, l’obiettivo principale della nostra attività è quello di essere disponibili a tutte le richieste di persone o di gruppi che trovano al Bigorio il luogo più confacente per incontrarsi e lavorare alla ricerca di soluzioni legate alle difficoltà che la società odierna sta vivendo.
Questa nostra attività ci impegna quotidianamente e rende necessario l’impiego di almeno 6 persone per il buon funzionamento.
Pur avendo questa affluenza, le spese di manutenzione e per il personale non vengono sufficientemente coperte e, per questa ragione l’Associazione, con il suo contributo annuale, è molto importante. Per questo motivo, ringraziamo tutti coloro che per il bene del Bigorio, ci danno una mano.
Statistica dei gruppi presenti in Convento nell’anno 2016
Nel corso dell’anno 2016 sono arrivati al Bigorio 93 gruppi per un totale di 1461 partecipanti.
La media di partecipanti per gruppo è stata di circa 16 persone.
La composizione dei gruppi è stata la seguente:
– Workshop di formazione aziendale 14
– Approfondimento di temi religiosi 13
– Enti e ditte specializzati nelle cure mediche 7
– Gruppi di meditazione 14
– Associazioni impegnate nel sociale 8
– Assicurazioni 7
– Formazione professionale, coaching 16
– Università 1
– Enti turistici 1
– Gruppi di amministratori pubblici 4
– Cultura, architettura, arte 8
Fra Roberto Pasotti
Direttore della Casa e coordinatore delle attività culturali e dei corsi