OKKIO, l’Osservatorio per la gestione ecosostenibile dei rifiuti ricorda che con la licenza di costruzione dell’inceneritore di Giubiasco, onde poter verificare l’impatto delle emissioni sull’ambiente circostante, è stata prevista una campagna di monitoraggio di lunga durata del suolo in un raggio di 2km attorno all’inceneritore. Questa campagna, iniziata nel 2009, prima dell’attivazione dell’impianto, è continuata ne 2010, nel 2015 ha avuto l’ultima verifica nell’estate del 2020.
I risultati del monitoraggio dopo i primi 10 anni di esercizio dell’inceneritore ci sono stati presentati dal capo dell’Ufficio della gestione dei rischi ambientali e del suolo, Nicola Solcà alla Serata Info Online di OKKIO del 26 novembre scorso.
La situazione per quanto riguarda i metalli pesanti, a parte il rame ed il piombo in alcuni punti di misurazione da sempre critici, risultano essere abbastanza stabili e, in alcuni punti, addirittura in calo. La concentrazione degli inquinanti organici, vedi composti policiclici aromatici PAK e i Bifenili policlorurati PCB, sono risultati essere anch’essi sostanzialmente stabili.
La situazione cambia invece per i dati rilevati per le Diossine ed i Furani che, in particolare dalle ultime misurazioni del 2020, risultano essere, seppure sempre sotto i livelli di guardia, in molti punti in aumento. Gli aumenti riscontrati, comparati con la media delle misurazioni precedenti, vanno dal +4 al +44%. In un solo punto le diossine e furani risultano essere in diminuzione. Questo trend deve però preoccupare perché ci si trova al margine della zona agricola più estesa del Cantone e in vicinanza del centro densamente abitato di Bellinzona. Ricordiamo che la campagna di monitoraggio è stata voluta espressamente per sorvegliare la presenza di un potenziale inquinamento causato dall’inceneritore.
I potenziali produttori di diossine e furani possono essere, oltre all’inceneritore, anche il traffico della vicina autostrada, gli impianti industriali con processi termici, gli impianti di riscaldamento a combustione, i fuochi e incendi incontrollati.
OKKIO ritiene quindi estremamente importante che vengano fatti ulteriori accertamenti per verificare i risultati e allargare il perimetro delle misurazioni in modo di poter risalire alla fonte di queste sostanze che si sa essere persistenti, facilmente assorbite dalla catena alimentare e di conseguenza molto dannose per la salute umana. Le diossine ed i furani sono ritenute, oltre che cancerogene, anche dei perturbatori endocrini con effetti nocivi sul sistema ormonale e genetico.
In considerazione di questi pericoli OKKIO ritene estremamente importante che, senza creare inutili allarmismi, sia fatto tutto il necessario per risalire alla fonte e poter poi prendere i necessari provvedimenti per invertire la tendenza.
Un indizio di OKKIO, sulla possibile origine delle sostanze in discussione sono le emissioni dell’inceneritore durante le fasi di accensione e spegnimenti dei forni.
In questi periodi, che possono durare varie ore, i filtri vengono spenti e l’inceneritore funziona con i forni a temperature insufficienti (< 850 gradi) per abbattere le diossine. Quindi la peggior ipotesi di funzionamento di un inceneritore. Se queste fasi si ripetono varie volte durante l’anno l’effetto anche sul suolo circostante si accumula costantemente.
Chiaramente si tratta solo di una ipotesi che OKKIO vorrebbe che sia debitamente valutata e tenuta in considerazione.
OKKIO ricorda però che, seppure con filtri eccellenti e all’ultimo stato della tecnica, inceneritori ad emissioni di diossine zero non esistono!
In conclusione OKKIO chiede al CdS:
1. di approfondire le indagini con ulteriori misure per appurare l’origine degli aumenti delle diossine e furani,
2. di ripetere delle misurazioni su un più ampio raggio per verificare le possibili sorgenti,
3. di verificare se l’aumento riscontrato è riscontrabile anche in altre zone del Cantone dove sono disponibili dati di misurazioni precedenti,
4. di includere nei rilevamenti anche dei vegetali raccolti o coltivati nell’aera del monitoraggio, vedi denti di leone o soia come da noi già richiesto con lettera del 25 giugno 2009 seguita dalla risposta del CdS del 7 luglio 2009,
5. di verificare se presso altri inceneritori in Svizzera o all’estero sono stati effettuarti, e con quali risultati, rilevamenti simili,
6. di essere informati e coinvolti in maniera trasparente nelle indagini.
Mentre alla ACR OKKIO chiede:
1. di avere accesso ai dati completi di tutte le misurazioni effettuate sulle diossine e furani nei prodotti dell’incenerimento, quali ceneri, polveri dei filtri, acque di lavaggio e fumi dei camini. In particolare sono importanti i dati riguardanti i valori dei cogeneri D1-D7 e F1-F10 per confrontarli con quelli riscontrati nel suolo.
2. nel caso non esistessero, far eseguire delle misurazioni a campione della presenza di diossine e furani nei fumi dei camini durante le fasi di spegnimento e accensione dei forni.
3. di determinare il contenuto di diossine e furani nelle polveri dei filtri e nelle ceneri per ottenere una stima del bilancio di massa complessivo del processo per queste molecole.
Per info sulle diossine vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Diossine
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_821_allegato.pdf
https://www.who.int/fr/