Durante l’inaugurazione del nuovo centro scolastico di Capriasca, il parroco si è lamentato con le Autorità comunali presenti per la mancata affissione dei crocifissi nelle aule scolastiche.
Tralasciamo volutamente considerazioni in merito ad un clericale che, sebbene a conoscenza del divieto di esposizione di questo simbolo religioso negli edifici scolastici pubblici (decisione del 1990 della massima istanza giudiziaria svizzera, il Tribunale Federale), dimostra tutta la sua pervicacia nel voler trasformare in veste cattolica una scuola pubblica che, va precisato, è addirittura già provvista di una spaziosa aula arredata appositamente solo per la religione (!).
Preoccupa invece la reazione dell’Autorità civile e laica capriaschese:“Sinceramente i lavori ci hanno costretto a utilizzare molte risorse e solo durante l’incontro con il parroco ci siamo resi conto di questa mancanza. Non è stata una cosa voluta: non avremo alcun problema a mettere i crocifissi nella classi”.(testo da mattinonline del 24.11.2015)A dimostrazionedi una dimenticanza dei principi sanciti dalla legge.
E ciò non è corretto perché il Municipio dovrebbe ricordarsi che le Istituzioni devono rispettare le decisioni del Tribunale Federale anche se non condivise. Infattiquando hanno assunto la carica nell’Esecutivo i municipali si sono impegnati a svolgere la funzione loro assegnata all’interno di un ordinamento che fa riferimento allo Stato di diritto. In caso contrario ci sarà battaglia, con inutile sperpero di tempo e denaro pubblico.
Per l’ASLP-Ti, il presidente:
Giovanni Barella