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Care amiche, cari amici, buona domenica!
Una buonissima seconda domenica dell’Avvento. Questa settimana sono due gli eventi che segnaliamo: il primo è la vittoria della Svizzera venerdì sera che ci porta agli ottavi del Mondiale in Qatar e il secondo la raccolta fondi di Telethon a favore dei bambini e delle famiglie toccate da malattie genetiche rare che è tornata anche nelle piazze ticinesi. Entrambi questi eventi, seppure con finalità differenti, ci ricordano l’importanza della solidarietà, dello stare insieme e del mirare a un obiettivo unendo le forze. In bocca al lupo quindi per la raccolta fondi di Telethon e in bocca al lupo per l’incontro di martedì sera contro il Portogallo. Il nostro tifo non mancherà in nessuno dei due casi.
Sintesi della settimana ed evoluzione
La nostra informazione domenicale comincia con un uno sguardo dell’Economia con Amalia alla situazione internazionale. I dati che attendevamo sui prezzi al consumo e sui prezzi alla produzione sono arrivati e ci hanno anche portato un po’ di ottimismo. Come analizzato nel nostro articolo settimanale “La Befana si porterà via anche l’inflazione?” buone notizie sono arrivate dalla Spagna, dalla Germania e in generale dall’Eurozona: il tasso di inflazione mensile si è ridotto. La riduzione non è grandissima e va dal -0.1% di Spagna ed Eurozona al -0.5% tedesco. Dati in controtendenza purtroppo si sono manifestati in Francia (+0.4%) e in Italia (+0.5%), dove però l’indice dei prezzi alla produzione, che anticipa di fatto il prezzo dei beni che troveremo tra qualche mese sugli scaffali, ha dato indicazioni positive. Nell’Eurozona, anche se il dato su base annuale è ancora elevato (+30.8%), lo stesso si è ridotto rispetto allo scorso mese del -2.9% (quando il dato annuale era del 41.9%). Per queste ragioni ci appaiono un po’ strane le considerazioni fatte dalla presidente della Banca Centrale Europea (BCE) Christine Lagarde che sostiene di non intravvedere segnali positivi sul fronte dei prezzi. Ancora una volta le sue dichiarazioni non appaiono in linea con quelle statunitensi: Powell, il presidente della Federal Reserve (Banca centrale degli Stati Uniti) ha lasciato intendere che potrebbe esserci un allentamento nella politica monetaria fortemente restrittiva messa in atto finora. Concretamente questo potrebbe significare che in dicembre ci sarà ancora un rialzo dei tassi di interesse, ma in misura minore rispetto ai precedenti per poi ridursi nuovamente nel 2023. Si stima che l’aumento potrebbe essere di “solo” lo 0.5% anziché lo 0.75% come in precedenza.
E un nuovo aumento potrebbe esserci probabilmente per il prezzo della benzina. L’Unione Europea ha deciso questa settimana di aderire all’accordo del G7 (i sette paesi al mondo economicamente più avanzati) di fissare un tetto massimo al prezzo del petrolio comperato dalla Russia. Il famoso Price Cap. L’importo è stato stabilito in 60 $ al barile (ca. 56 franchi; a titolo di curiosità per chi non lo sapesse un barile corrisponde a circa 159 litri). Questo significa di fatto che i paesi europei e quelli che decideranno di aderire a questo accordo (al momento si è già unità l’Australia) non saranno autorizzati ad acquistare petrolio russo a un prezzo superiore ai 60 $ al barile. La posizione della Russia, naturalmente non si è fatta attendere ed è stata chiara: non accetteranno nessuna limitazione in questo senso e non venderanno il loro petrolio ai Paesi che aderiscono a questo accordo. Non sappiamo che cosa accadrà nei prossimi giorni, settimane e mesi. Certo è che misure di questo tipo possono avere conseguenze dirette sulle tasche dei cittadini e delle cittadine che non partecipano alle riunione dei potenti, ma che ne pagano il prezzo. Solo a posteriori sapremo chi avrà tratto vantaggio da questo tipo di sanzioni, certo è che se questa mossa porterà un nuovo aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi proprio ora che si iniziava a vedere la luce in fondo al tunnel, sapremo che non dipende dal caso.
Come purtroppo non dipende dal caso la notizia degli importanti licenziamenti che stanno avvenendo in grandi aziende internazionali. Dopo quelli annunciati nelle scorse settimane dai colossi tecnologici come Twitter, Meta, Amazon, Snapchat,.. questa settimana abbiamo letto della sorte che toccherebbe a centinaia di dipendenti della Cnn. Sembra un po’ un controsenso eppure quando due grandi aziende si uniscono per fondarne una ancora più grande e potente ciò che succede è che la prima mossa è quella di ridurre enormemente i costi. Questo è quello che sta capitando in seguito alla fusione tra WarnerMedia con Discovery. Sono già molti i giornalisti e i presentatori licenziati come pure i programmi cancellati e i palinsesti stravolti. Sicuramente quando si uniscono aziende con dimensioni così importanti l’idea è proprio quella di sfruttare le economie di scale e le sinergie. Molte posizioni e funzioni appaiono dei doppioni e di conseguenza non sono più strettamente necessarie. Le necessità di ridurre i costi, la concorrenza accresciuta nel settore, la presenza di nuove tecnologie e i problemi sul fronte delle entrate pubblicitarie rendono la vita delle aziende anche in questo settore sempre più difficile. Detto questo, il rispetto per il lavoro e l’attenzione per le persone non possono mai venir meno. Al contrario di quanto abbiamo visto negli ultimi licenziamenti di massa “tecnologici”.
E chiudiamo chiedendoci nell’articolo settimanale se “La Befana si porterà via anche l’inflazione?”. Oltre alla situazione internazionale, ci siamo occupati anche degli ultimi dati pubblicati sulla Svizzera. Buone notizie sono giunte sul fronte dei prezzi, dove si conferma la stabilità attorno al 3%. Notizie positive sono arrivate anche dalla crescita ancora positiva (seppur minima, dello 0.2%) del Prodotto interno lordo (PIL) nel III trimestre. Pure sul fronte dell’occupazione le cose sembrano andare bene. Quindi prepariamoci a vivere appieno le festività natalizie!
Trovate qui gli articoli della settimana:
La Befana si porterà via anche l’inflazione?
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane, eccoli:
Aumentano i frontalieri, partono i residenti
La Svizzera e la crisi che (forse) verrà
Ticino: i frontalieri aumentano ancora
Come si inventano le teorie economiche?
La favola del Cantone Ticino
120 secondi
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L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. Inflazione, PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
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La Befana si porterà via anche l’inflazione?
Aumentano i frontalieri, partono i residenti
La Svizzera e la crisi che (forse) verrà
Ticino: i frontalieri aumentano ancora
Come si inventano le teorie economiche?
In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante
L’economia con Amalia by Amalia1978