Quest’oggi il sole delle ultime settimane sembra aver lasciato spazio a una giornata un po’ più nuvolosa che probabilmente ci rinfrescherà anche con qualche goccia d’acqua. Tranquilli: da domani il caldo tornerà ad abbracciarci.
E ad abbracciarla c’erano tantissimi tifosi al rientro della Nati che purtroppo ha finito il suo europeo, ma che ha ci ha regalato prima una prestazione epica contro la Francia e poi ha dato filo da torcere alla Spagna. Ora non ci resta che tifare per l’Italia. E anche noi ci siamo occupati del valore economico degli europei (qui).
Sintesi della settimana ed evoluzione
Cominciamo con gli Stati Uniti che pare abbiano trovato l’accordo preventivo di oltre 130 Paesi per l’introduzione di una tassa minima globale sulle aziende (noi ne avevamo parlato nelle nostre newsletter precedenti e anche in questo articolo). Questa improvvisa attenzione per la giustizia fiscale non dipende tanto da un ripensamento etico, quanto piuttosto dalla necessità di trovare risorse per finanziare gli stratosferici programmi di spesa pubblica che stanno attuando e che purtroppo non sembrano dare i frutti sperati. Se non c’è troppo da preoccuparsi per il leggero aumento del tasso di disoccupazione (5.9%), più preoccupante è ciò che capita sul fronte dell’occupazione. Nonostante siano ancora a pieno regime i piani di sussidi statali, nell’ultimo mese la creazione di posti di lavoro è stata un po’ inferiore alle aspettative. Le cose peggiorano analizzando la composizione dei posti di lavoro (dati forniti da Bloomberg, azienda leader americana che si occupa di economia e finanza). Negli ultimi sei mesi la maggioranza dei posti di lavoro è stata creata nel settore della ristorazione, principalmente baristi e camerieri. Posti a bassissimo salario, fortemente dipendenti dall’andamento economico e precari: i primi a saltare in caso di crisi. In aggiunta, tra maggio e giugno c’è stato un aumento tanto grande quanto ingiustificato di posti governativi e nell’insegnamento. Notizia quest’ultima che ha faticato a trovare giustificazioni data la chiusura imminente delle scuole. Come se non bastasse in settembre dovrebbero finire i programmi di sostegno all’occupazione: circa 9 milioni di americani disoccupati (più della popolazione svizzera) dovranno trovare un posto di lavoro che non esiste e che la spesa pubblica non è riuscita a creare. Se a questo aggiungiamo i problemi di inflazione (anche se la Banca centrale americana, la FED, li ritiene trascurabili e temporanei) il quadro macroeconomico appare non troppo favorevole. Questo contrasta ancora di più e ci mette in guardia dal possibile scoppio di una bolla con quanto accade sui mercati finanziari. La borsa americana continua a bruciare i suoi primati: Wall Street ha segnato sette chiusure da record di fila. Cosa che non accadeva dal 1997.
Discorso differente quanto succede in Svizzera. Il KOF, che è il Centro di ricerca del Politecnico Federale di Zurigo, in questa settimana ci ha inondati di buone notizie. Innanzitutto le sue previsioni economiche sono molto più ottimiste rispetto a quelle di tre mesi fa: il Prodotto interno lordo (PIL) svizzero crescerà di ben il 4%. Leggiamo che era dal 2007 che non si registrava una crescita così grande. Il dato va però contestualizzato in relazione al crollo del PIL legato alla pandemia che ha causato una crisi ancora più grande di quella vissuta con la crisi finanziaria del 2008 (crisi dei subprime). La crescita sarà trainata dai consumi privati, dalla spesa pubblica (segnaliamo la presenza ancora massiccia dello Stato), dalle esportazioni e dagli investimenti. E proprio un’altra inchiesta del KOF conferma che dopo il crollo del 6% dell’anno scorso, ora le aziende sono pronte a aumentare gli investimenti del 7%. Compreranno beni di equipaggiamento e macchinari per le sostituzioni, in miglioramenti in ambito ambientale e per accrescere la capacità produttiva. L’entusiasmo ricordiamolo va sempre però contenuto: la nuova variante Delta potrebbe modificare rapidamente gli eventi. Per questo mal comprendiamo le decisioni che alcune autorità stanno prendendo in queste settimane. Nel caso svizzero ci riferiamo al fatto che dal 1 luglio la Confederazione non si assume più i costi per i test rapidi per le persone che sono vaccinate. Eppure i dati mostrano che le persone vaccinate possono ammalarsi (in forma meno grave, fortunatamente), ma soprattutto possono trasmettere il virus. Difficile con queste strategie e con la mancanza di campagne destinate alla vaccinazione per i giovani evitare una quarta ondata in autunno.
E infine chiudiamo facendo un aggiornamento su alcuni temi di cui ci siamo occupati in passato. Credit Suisse ha versato altri 750 milioni di dollari agli investitori del fondo speculativo fallito, Greensill Capital. Ricordiamo che in questo caso la banca elvetica aveva investito, perdendoli, circa 10 miliardi in una società specializzata in prodotti legati al finanziamento della catena di approvvigionamento (trovate i dettagli nell’articolo qui). Anche Robinhood, la piattaforma che aveva lanciato la corsa all’acquisto delle azioni di GameStop per contrastare la speculazione che l’avrebbe condotta al fallimento, ma che ha comunque creato un’altra speculazione (articolo qui), è stata condannata a un risarcimento di quasi 70 milioni di dollari. Le autorità hanno sanzionato la società per aver ingannato i clienti approvando delle transazioni non in linea con il profilo degli investitori. A questo si aggiungono lacune dal profilo tecnologico che più di una volta hanno arrecato danni ai clienti. Ricordiamo che la piattaforma è oggetto anche di una denuncia da parte dei genitori di un ventenne che si era tolto la vita dopo aver ricevuto una email, risultata poi errata, che lo informava di avere preso tutto quanto e di aver contratto un debito sul suo conto di oltre 700 mila dollari.
Di investimenti pubblici, di mancanza di visione nel lungo termine e anche di necessità di un po’ più di coraggio parliamo nella seconda parte dell’intervista fatta da Remigio Ratti all’On. Sergio Morisoli e alla sottoscritta pubblicata dal Federalista. Nell’articolo Ticino: è davvero necessario un piano di investimenti pubblici? ci interroghiamo anche sul tipo di investimenti che sarebbe necessario fare, come potrebbe essere per esempio la copertura dell’autostrada nell’Alto Vedeggio. Il PAV, Progetto di riqualifica territoriale dell’Alto Vedeggio, sarebbe un investimento che non solo alimenterebbe il circuito economico, ma contribuirebbe al miglioramento della qualità di vita nell’intero territorio. Discorso diverso quello che stanno facendo altre nazioni mosse da una filosofia “dello spendere, tanto per spendere”.
E di spendere e di valore economico abbiamo parlato nel nostro articolo Forza Svizzera ! E forza alle altre “Cenerentole” degli Europei. Purtroppo la favola delle nazioni che “valgono meno” in termini economici come la Svizzera e l’Ucraina è finita. Questo non toglie nulla ai sogni che ci hanno regalato nelle ultime settimane. Ancora una volta lo sport ci ha mostrato che i miliardi contano, ma che le “piccole” con cuore, tenacia e testardaggine possono farci sognare.
Trovate qui gli articoli della settimana:
Forza Svizzera ! E forza alle altre “Cenerentole” degli Europei
Ticino: è davvero necessario un piano di investimenti pubblici?
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane li trovate qui:
Covid-19: un’occasione per il Cantone che può ripensarsi
Cantone Ticino: storie di imprenditoria, volontariato ed emigrazione
Previsioni economiche: l’estate è arrivata!
La prossima sfida per le donne: il riconoscimento professionale
120 secondi
Qui potete vedere in video la sintesi dei fatti economici commentati in meno di 120 secondi.
L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
Ascoltami
Come sempre potete ascoltare i miei articoli sulle principali piattaforme podcast (Spotify, Spreaker,…) oltre che direttamente sul link www.economiaconamalia.com e più precisamente:
Forza Svizzera ! E forza alle altre “Cenerentole” degli Europei
Ticino: è davvero necessario un piano di investimenti pubblici?
In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante
L’economia con Amalia by Amalia1978